LA
POTENZA DELLA CONSACRAZIONE A MARIA
Amici,
voglio
riflettere con voi sul significato della consacrazione a
Maria della nostra vita spirituale, che, come figli di Dio,
abbiamo già iniziato nel Battesimo, per perfezionarla
con la nostra attiva partecipazione ad una vita cristiana
intensa, seria, coinvolgente, gioiosamente impegnativa e
realizzante umanamente oltre che spiritualmente.
Al
momento del Battesimo, noi "c'eravamo" talmente
poco che Dio ha potuto fare in noi da "Signore"
e da Padrone assoluto, abitando in pienezza nel nostro corpo
e nella nostra anima, riflettendo la Sua Pura Luce divina
che si manifestava attraverso i nostri innocenti vagiti
neonatali, come fossero "gemiti inesprimibili"
di una contemplazione misteriosa, mistica, eterna, del volto
di Gesù impresso nel cuore nuovo appena ricevuto.
I
problemi nascono dopo, quando noi, come in ogni cosa, mettiamo
del "nostro" anche nella vita spirituale, cioè
i nostri problemi, le paure, le ferite del peccato, i condizionamenti,
i limiti umani che, pian piano con le varie esperienze della
vita, accumuliamo nel nostro bagaglio interiore, e che diventano
parte integrante della nostra personalità e del carattere.
E
così, il seme di unicità e di eternità
che ci è stato donato si ritrova ad essere assimilato
ad una mentalità mondana, castrante, deficitaria
di Dio e dell'essere una "nuova creatura" ad immagine
di Dio, libera nella capacità di ricevere e di dare
Amore.
I
nostri nemici, che san Giovanni della Croce indica come
il mondo, il demonio e la nostra natura corrotta dal peccato,
lottano contro le esigenze della "nuova vita nello
Spirito" ed intaccano soprattutto quelle doti e quelle
qualità umane che ci sono state donate come aiuto
nel cammino verso la Luce, con l'intento di ostacolarci
e di scoraggiarci, creando difficoltà enormi nel
conseguimento della pace, della speranza e delle virtù
cristiane...
anche
noi, come i pescatori di perle dei mari del sud, facciamo
l'esperienza del cosiddetto "principio di Archimede",
secondo il quale un corpo immerso nell'acqua riceve una
spinta opposta proporzionale al volume della massa del corpo,
significa che più cerchiamo di andare in profondità
del nostro cuore per trovare il tesoro nascosto del Regno,
più assistiamo impotenti agli effetti di una forza
misteriosa, opposta, che ci spinge lontani, senza capire
nemmeno ciò che facciamo, infatti, il più
delle volte possiamo dire come san Paolo: "non quello
che voglio io faccio, ma quello che detesto!"(Rm 7,15)
Se le difficoltà della vita spirituale si manifestano
nell'incapacità a mettere in pratica le opere dello
Spirito, ciò è dovuto non solo all'ostruzionismo
del maligno, ma anche alla debolezza e fragilità
di quella volontà umana che dovrebbe essere ferma
nella decisione del bene e nella rinuncia al male in tutte
le sue forme.
Non dimentichiamo, tuttavia, che la "vita nuova nello
spirito" è certamente un dono di Dio, un'opera
di Dio in noi, ma non dobbiamo dimenticare neanche il fatto
che tale opera non si realizza senza una nostra personale
partecipazione ad essa.
La chiamata di Dio esige una risposta, senza la quale ogni
chiamata è inefficace ed incapace di salvare, ecco
perchè la Madonna ad ogni conclusione di messaggio
ci ringrazia per "aver risposto alla sua chiamata".
Ricapitolando il punto del discorso possiamo dire che la
santità è sia un dono di Dio che una conquista
dell'uomo, cioè essa è contemporaneamente
la chiamata di Dio e la risposta dell'uomo.
Quante volte il Signore nelle Scritture afferma il suo desiderio
di fare di noi il "Suo" popolo e di essere il
nostro Dio, in modo unico e speciale?
E' un desiderio di Dio consacrarci a Sè, vuole che
noi apparteniamo in modo totale a Lui, senza riserve, senza
divisioni, senza debolezze, e ciò è possibile
solo con un intervento divino in noi che sia capace di penetrare
nell'abisso insondabile del nostro cuore e di operare una
vera trasformazione, una trasfigurazione spirituale, un
passaggio da una condizione servile ad una condizione di
libertà interiore, confermata e voluta anche dall'uomo
stesso:
dice il Signore: "Darò loro un cuore nuovo e
uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò
dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un
cuore di carne, perché seguano i miei decreti e osservino
le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo
e io sarò il loro Dio." (Ez 11,19-20)
il
Signore, che conosce il nostro cuore e i limiti della nostra
natura, non ha esitato a donarci un aiuto soprannaturale
ben più grande di ogni nostra attesa e di ogni nostra
speranza: MARIA.
Nel momento in cui in un'anima entra Maria attraverso la
consacrazione, allora le cose cambiano notevolmente.
Il miracolo della consacrazione a Maria consiste nel fatto
che non saremo più noi a parlare, ad agire, a tacere,
a pregare, a lottare, a vivere, ma è Maria che lo
farà in noi e per noi!
Non saremo più abbattuti nell'assistere a ciò
che costituiva prima una sconfitta per noi, perchè
la Purissima, l'Immacolata Maria "bypasserà"
i limiti della nostra natura umana, per indirizzare al Suo
Figlio in modo perfetto ogni nostro agire e sentire, tutto
il nostro essere nel presente e nell'eternità, unitamente
ad ogni cosa che consacreremo a Lei.
Maria è quella "banca" alla quale affidare
i talenti che ci sono stati donati, con la sicurezza di
dare a Dio l'interesse richiesto... "avresti dovuto
affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando,
avrei ritirato il mio con l'interesse"(Mt 25,27).
Maria è la via sicura del cristiano, di ogni cristiano
seriamente impegnato nel cammino di ascesi, perchè
in Lei ogni virtù raggiunge insuperabili livelli.
La consacrazione a Maria ci permette di perfezionare e di
rinnovare fruttuosamente il nostro Battesimo conducendoci
alla fonte della Misericordia, che possiamo sperimentare
solo con un vero pentimento di tutti i nostri peccati, e
la mano materna di Maria in noi rende gradito a Dio il sacrificio
di "un cuore contrito ed umiliato"(Sal 51,19)
In preparazione alla settimana santa facciamo un esame di
coscienza più accurato, sapendo che tutto ciò
che non doneremo a Gesù rimarrà ancora in
noi, e la grazia di questo tempo sarà passata invano
perchè saremo ancora nei nostri peccati, nel sepolcro,
nella morte.
consacrando
a Maria la nostra volontà, noi deponiamo ai suoi
piedi ogni nostra umana volontà, anche la più
santa, perchè sia perfezionata dalla Sua Volontà
e perchè appartenga a Lei e ne disponga secondo i
suoi mirabili disegni di salvezza.
Eccoci giunti, carissimi, al nocciolo del discorso: per
fare un serio e duraturo cammino di santità, custoditi
in purezza e umiltà, animati da una fede autentica,
e ritrovare il nostro posto nel progetto di Dio, guariti
e sanati interiormente, abbiamo bisogno di consacrare a
Maria la nostra Vita Spirituale.
Come un uomo che, per non perdere il denaro che ha, o per
evitare che gli venga rubato, lo investe affidandolo ad
una banca, così noi, per non perdere le grazie spirituali
che Dio ci dona nella preghiera, abbiamo l'opportunità
di affidarle a Maria, di modo che sia Lei la depositaria
e la proprietaria del nostro tesoro interiore, disponendo
di tale ricchezza secondo il nostro vero bene, secondo la
Sua volontà e nei modi e nei tempi che a Lei sembreranno
più opportuni.
La nostra stessa volontà di seguire Dio viene da
Maria innestata nel tronco della Sua volontà, ed
accade che come un tralcio malato innestato in un tronco
sano ne riceve i benefici attraverso la linfa vitale che
in esso scorre, così la nostra volontà malata
e debole, se innestata nella volontà di Maria attraverso
la nostra consacrazione, viene guarita e di gran lunga rinvigorita,
per perseverare nella via della salvezza fino alla fine,
e conseguire la palma della vittoria.
Solo
nell'estremo dono della consacrazione noi potremo fare l'esperienza
della crocifissione dell'uomo vecchio, e della resurrezione
dell'uomo nuovo, perchè attraverso la consacrazione
non siamo più noi padroni della nostra vita, ma è
Gesù stesso che in noi vive la sua morte e resurrezione,
operando in noi la guarigione dalle nostre ferite emozionali,
dalle ripercussioni e dalle conseguenze del peccato nostro
e della nostra generazione antecedente, perchè il
Suo Amore sarà pieno in noi, come lo è stato
in Maria, la "Piena di Grazia".
Dice San Paolo nella lettera ai Galati: "Sono stato
crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo,
ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo
nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato
se stesso per me" (Gal 2,20).
Ecco il miracolo della consacrazione della nostra vita spirituale,
amici carissimi, ecco il modo migliore per avvicinarci al
mistero divino che ci sovrasta e ci compenetra, ecco la
via semplice ed affascinante della santità che, attraverso
la consacrazione a Maria, si rende attuale, possibile, autentica,
viva in noi.
Approfittiamo dell'evento della settimana santa per morire
a noi stessi con Gesù e Maria, e risorgere alla vita
nuova, consacrati interiormente a Gesù per mezzo
di Maria, e vivere tutta la nostra vita non più nell'ansia
e nella paura di non riuscire a lottare contro le tentazioni
che verranno, ma nella fiducia piena in Colui al quale nulla
è impossibile, la stessa fiducia di Maria, resa possibile
grazie alla nostra consacrazione a Lei.