LA
VITA DI GRAZIA
L'amore
che il Signore accende nel cuore di chi lo ama è
talmente grande e riempie così tanto che tutto ciò
che prima dominava i nostri pensieri, i discorsi e il nostro
tempo, perde di significato e di attrattiva, non interessa
più.
<<Chi
beve dell'acqua che Io gli darò non avrà più
sete>>, dice Gesù, e non sentirà più
il desiderio di andare a dissetarsi presso altre fonti da
cui sgorga acqua che non disseta, ma che illude di una falsa
pienezza, di una pace fasulla e transitoria.
C'è,
però, una differenza importante tra l'atteggiamento
di chi, dopo aver fatto esperienza dell’Amore di Dio, sceglie
di seguire il Signore, con tutto ciò che comporta
una tale scelta, rispetto a chi, affascinato dal profumo
di santità e con una certa gola spirituale, si impegna
nel cammino della rinuncia alla vita del mondo.
Anche
se entrambi i casi hanno le stesse manifestazioni esterne
di conversione, tuttavia le motivazioni da cui scaturiscono
sono diverse e generano nell'anima opposti sentimenti.
Colui
che ha fatto esperienza dell'Amore di Dio, che Lo ha incontrato,
che è stato toccato dal Signore, è trasformato
interiormente, guarito, risanato, liberato da ciò
di cui prima era schiavo, sente di ricambiare a tanto Amore
con una risposta piena che è allo stesso tempo frutto
sia della sua libertà sia della Grazia di Dio.
E'
lo Spirito Santo che in noi opera la vita cristiana, l'uomo
è strumento di tale azione, l'uomo non fa nient'altro
che lasciarsi docilmente condurre dallo Spirito, che è
il vero protagonista nella nostra vita.
Da
questo atteggiamento ne consegue una grande pace interiore,
e naturalmente un sano ordine della propria scala di valori,
con al vertice "le cose del cielo". La sua vita
spirituale è equilibrata, nel senso che usa le cose
del mondo con una sapienza soprannaturale ed ha in sè
una gioia contagiosa ed evangelizzante. Ecco perchè
la vera testimonianza è quella della propria vita,
e non solo quella delle parole, perchè il mondo si
accorge dalla sua libertà interiore che quella persona
è interiormente cambiata e piena di luce.
Invece
colui che non ha mai incontrato il Signore, ma che è
rimasto affascinato dalla vita spirituale dei veri cristiani,
credendo che la conversione sia frutto unicamente dei propri
sforzi, della propria volontà, si disciplina con
un comportamento simile a quello dei santi senza avere la
grazia per farlo, e le conseguenze sono disastrose per lui
e per le persone che gli stanno vicino, dando una testimonianza
falsata di conversione.
Sentirà
tutto il peso delle rinunce che farà, il peso delle
croci che si cercherà, interpretando in modo non
sbagliato ma umano le richieste di conversione, tutta la
sua vita sarà frustrante, e a tanto sforzo seguirà
una sfiducia deprimente che gli farà "gettare
la spugna" e abbandonare il cammino intrapreso.
E'
impossibile essere cristiani senza la GRAZIA, impossibile
essere fedeli, impossibile rinunciare al mondo senza una
trasformazione interiore che opera il Signore. Dobbiamo
unicamente preoccuparci non tanto di combattere contro i
nostri peccati e i difetti, ma di cercare un contatto, un
dialogo con il Signore, chiedergli la grazia di incontrarLo,
di fare esperienza ogni giorno del Suo Amore, solo con Lui
sarà facile distaccarci dalle cose del mondo, perchè
sarà Lui a rapire il nostro cuore e a farci innamorare
sempre di più.
Per
"Grazia" si intende generalmente l'amore di Dio
diffuso nei nostri cuori, amore che si manifesta attraverso
dei cambiamenti nell'anima di chi la riceve, attraverso
per esempio delle guarigioni, delle liberazioni, e conversioni
profonde, proprio perchè l'Amore di Dio è
Vita per l'uomo, è il suo nutrimento, il suo ossigeno
necessario perchè non muoia, assolutamente indispensabile.
Infatti
è l'Amore di Dio che libera dal rancore, dalle mancanze
di amore che noi abbiamo ricevuto o che abbiamo dato. A
questo proposito ricordo di aver letto che un terreno fertile
per il demonio è un cuore prigioniero del rancore,
egli lo possiede fino a quando il Signore non travolge di
Amore quell'anima guarendola interiormente dalle ferite
che ha prodotto quella mancanza di amore e liberandola dalla
tirannia del diavolo.
Quando
incontriamo in maniera forte il Signore avviene uno stravolgimento
interiore in noi perchè l'amore che ci viene donato
supera di gran lunga la nostra capacità di immaginazione
e le nostre aspettative. Ecco perchè è una
Grazia!! Perché è inaspettata, imprevista,
e soprattutto gratuita.
Certamente
è importantissima la buona volontà, cioè
l'impegno di avvicinarsi ogni giorno di più al Signore
attraverso la preghiera e i sacramenti, anche se può
capitare che qualche giorno non sentiamo di pregare, perchè
in questo caso pregando obbediamo al comando del Signore
che dice di pregare sempre, e il nostro impegno viene premiato,
diventa sacrificio gradito a Dio, perchè agiamo unicamente
mossi dall'Amore che non è solo sentimento, ma è
fedeltà, abnegazione, zelo, che nasce dal voler ricambiare
ad un Amore immenso che abbiamo ricevuto dall’esperienza
di Dio.
Ecco,
insisto molto sull'Amore di Dio perchè capita ad
alcune persone di fare un cammino spirituale soli con se
stessi, senza capire che l'Amore di Dio è il motore
che anima la vita spirituale, senza questo motore il cammino
diventa impossibile.
Nella
vita spirituale giocano molti fattori di cui occorre tenere
conto, altrimenti si rischia di "implodere" in
se stessi.
Sin
da piccoli siamo stati abituati ad essere autosufficienti,
calcolatori, ragionatori, per avere tutto sotto controllo,
per evitare di sbagliare, per pianificare il nostro futuro,
e tale modo di fare diventa parte di noi, della nostra personalità,
un vero e proprio modo di vivere che istintivamente diventa
protagonista anche nella vita spirituale, in cui bisogna
agire però in maniera completamente diversa.
Così
scopriamo la difficoltà del cammino spirituale, oltre
ovviamente per l'influenza ostacolante del demonio e del
peccato che è in noi, anche perchè non abbiamo
ben compreso che con Dio bisogna agire in modo diverso,
che bisogna essere come bambini, che bisogna abbandonare
tutti i ragionamenti che invece di aiutarci alimentano le
varie paure, le ansie, e la sfiducia, che col passare del
tempo degenera in depressione, tristezza, e naturalmente
tanta difficoltà, dubbi, perplessità sulla
fede, ecc...
In
un certo senso tutte le qualità umane che abbiamo,
dobbiamo canalizzarle in modo efficace nel cammino spirituale
ed usarle al momento giusto.
Qui
entra in gioco la preghiera: la mia preghiera deve aiutarmi
a mollare la presa, a consegnare le redini della mia vita
a Dio, a confidare veramente nella Sua provvidenza, a "disinstallare"
le nostre convinzioni per quanto giuste sono, per "reinstallare"
un nuovo modo di essere secondo la logica di Dio, che guarda
l'abbandono confidente del cuore, come Maria, il nostro
"fiat" sereno perchè fiducioso, la consapevolezza
della Sua misericordia nonostante i nostri ripetuti peccati,
i tradimenti, le infedeltà. Voi pensate che Dio si
possa stancare di noi? Non sarebbe più Dio se così
fosse, ecco, quando sentiamo di attribuire a Dio delle qualità
che sono solo umane, dobbiamo rigettarle immediatamente,
perchè non siamo nella Verità.
Se,
ancora, nonostante la preghiera e il cammino spirituale,
sentiamo predominare la paura, oppure ci accorgiamo che
al primo peccato abbiamo perso tutto quello che "abbiamo
costruito" con le nostre penitenze, o se siamo tentati
di sfiducia in Dio, o se ci reputiamo inadeguati alla vita
spirituale, troppo indietro, incapaci al punto da scoraggiarci,
allora capiamo che questi atteggiamenti sono frutto del
nostro orgoglio, cioè di quell'atteggiamento di poca
fede in Dio e molto affidamento sulle nostre forze, anche
se pensavamo diversamente.
Prendere
coscienza di questo è un dono di Dio, una grazia,
perchè se comprendiamo questo siamo sulla strada
della Verità, sulla strada che porta verso la completa
fiducia nell'onnipotenza di Dio a cui nulla è impossibile,
la strada della pace vera che deriva dalla vera FEDE. Non
bisogna abbattersi, perché lo scoraggiamento manifesta
l’orgoglio. Al contrario, fiducia e fede in Dio, sempre,
proponendoci di ascoltare la Parola di Dio in preghiera,
piuttosto che riempirlo di parole nostre.
Il
ritenersi indegni, scoraggiati, sfiduciati, è un
mezzo che il diavolo usa per allontanarci da Dio, per attaccare
la nostra fede, per farci smettere di essere perseveranti.
Il
demonio fa’ leva sui nostri peccati passati, sui limiti,
sui difetti e sull’orgoglio della persona per accusarci
davanti a Dio attraverso sensi di colpa che, a volte, rimangono
anche dopo la confessione.
Bisogna
chiarire la differenza tra senso di peccato e senso di colpa.
---
Il senso di peccato è la consapevolezza, nella pace,
di aver violato e tradito l’amore di Dio, e il dolore che
ne deriva è accompagnato sempre
-
dalla fiducia nel perdono Divino,
-
dal ritenersi serenamente incapaci di progredire senza il
Suo aiuto,
-
dalla speranza di ricominciare,
-
dalla sensazione dell’abbraccio tenero di Maria che viene
a consolarci e a versare il balsamo del Suo Amore sulle
ferite che ha prodotto il peccato.
Il
senso di peccato viene da Dio.
---
Il senso di colpa è il dolore diventato ossessione
per aver offeso Dio, immaginare Dio come un giudice severo,arrabbiato
per il nostro peccato, deluso irreversibilmente dal nostro
comportamento.
Dolore
accompagnato
-
dalla paura del giudizio di Dio,
-
da dubbi sulla capacità di perdono di Dio,
-
dalla sfiducia nella Misericordia di Dio,
-
da scoraggiamento nel proseguire il cammino spirituale,
-
dal sentire una voce dentro che ci rinfaccia continuamente
quel peccato,
-
da una mancanza di pace costante.
Il
senso di colpa viene da Satana.
Nell'Apocalisse c'è un passo che descrive bene questa
situazione interiore:
“Allora
udii una gran voce dal cielo che diceva: <<Ora si
è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro
Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è
stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui
che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma
essi lo hanno vinto per mezzo del Sangue dell’Agnello e
grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché
hanno disprezzato la vita fino a morire.>>”(Ap 12,10-11)
Noi
siamo i benedetti dal Padre, i prediletti. Con l’Amore del
Padre e con il Sangue prezioso del Figlio dobbiamo vincere
le tentazioni, respingere le accuse dell’accusatore e gettarci
con fiducia fra le braccia di Gesù e Maria, e gioire
della nostra debolezza, della nostra miseria, affinché
possiamo sentire nel cuore la voce amorosa e rassicurante
di Gesù che ci dice:”nella tua miseria e debolezza
si manifesta la mia potenza. Non temere perché io
ti amo e ti sostengo.”
E' la consapevolezza di questo Amore che ci porta a scacciare
ogni tentazione di sensi di colpa, di sentirci inadeguati,
incapaci, depressi e tristi, perché il Signore ci
nutre del Suo Amore.
Se
i sensi di colpa sono generati da motivi familiari, da incomprensioni
con altri fratelli, anche qui, dopo la confessione, e dopo
aver cercato di riparare i danni chiedendo scusa, non ci
dobbiamo affliggere fino a tormentarci, il Signore ha perdonato,
io devo perdonarmi, e se quella persona rimane chiusa, pazienza,
non devo smettere di amarla e di pregare per lei, ma assolutamente
devo rigettare i sensi di colpa che sono solo distruttivi.
vorrei
esprimere un mio pensiero sull'unità interiore, quale
fondamento per l'unità tra i fratelli. Anzitutto
è bene chiarire una cosa già risaputa, per
evitare inutili sensi di colpa, cioè che Dio lascia
liberi e non vuole assolutamente far pesare la Sua presenza
nella nostra vita, ma vuole arricchirla.
Noi
sentiamo il "peso di Dio" quando il nostro cuore
è ancora diviso tra la mentalità del mondo
e il desiderio della conversione.
L'impressione
che abbiamo di credere che Dio sia arrabbiato con noi per
un nostro comportamento deriva da questa disunità
interiore, e avviene che abbiamo gli scrupoli per delle
cose che non meritano una così grande attenzione
da parte nostra.
La
santità è un traguardo fatto di tanti piccoli
passi, molte cadute, e soprattutto tanta fiducia nell'amore
di Dio, ...ma non un amore generico, bisogna credere che
Dio ama me, proprio me, adesso, e vuole farmi felice!!
Quando
la nostra preghiera continua ad essere a senso unico, cioè
quando siamo noi a dirigerla con le nostre parole, non potremo
mai sentire le parole d'amore di Dio, perchè ancora
una volta nella preghiera non mettiamo Dio al primo posto
ma siamo noi al centro.
I
frutti di questo modo di pregare sono evidenti per tutti:
ansia, paura di Dio, incredulità, bassa opinione
di se stessi perchè ritenuti l'obbrobrio di Dio,
scarsa fiducia nella Misericordia di Dio, incapacità
di sentire l'amore trasformante di Dio per se stessi.
La
Madonna nel messaggio dice che ci sarà unità
tra di noi se preghiamo e se perdoniamo... perchè
l'unità prima di essere in mezzo a noi dev'essere
dentro di noi.
Ci
sarà unità in noi se non solo preghiamo mettendo
Dio al centro, ma se lo conosciamo di più nella Sua
Parola, nella Bibbia, che contiene per noi tesori di inestimabile
valore, tesori di pace, di forza, di sapienza, di fronte
ai quali ogni dubbio e ogni disunità interiore fuggono
via.