CAPIRE
IL VECCHIO TESTAMENTO IN FUNZIONE DEL NUOVO
Cari amici,
per una migliore conoscenza delle Scritture e per evitare
di trovarsi a disagio nell‘affrontare la lettura del Vecchio
Testamento, che, come sapete, è molto diverso nella
forma dal Nuovo, cerchiamo di darvi tutte le informazioni
necessarie per la corretta lettura ed interpretazione di
esse, fermo restando che tutta l‘interpretazione della Scrittura
è custodita in Verità e Pienezza all‘interno
della Chiesa Cattolica, e non fuori di essa, perché
Gesù ha —depositato“ la Verità nella Prima
Comunità che si è scelto, promettendo la presenza
costante e l‘azione dello Spirito Santo che —la guiderà
alla Verità tutta intera“(Gv 16,13).
In materia di fede la Chiesa è infallibile, e chi
non accetta le conclusioni della Chiesa (che è fondata
sulla Roccia) e si permette arbitrariamente di formulare
delle idee diverse, non solo incorre nell'eresia discostandosi
dalla Verità (custodita tutta intera solo all'interno
della Chiesa), ma infrange l'ottavo comandamento della legge
eterna ed immutabile: difatti chi professa consapevolmente
una teoria in contrasto con l'interpretazione della Chiesa,
rende falsa testimonianza alla Verità. In realtà
si tratta di una disobbedienza all'autorità della
Chiesa, quindi, poiché la Chiesa è il Corpo
mistico di Cristo, la disobbedienza la si compie verso Cristo
stesso.
Gesù, infatti dice <<Chi disprezza voi disprezza
me, e chi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato>>(Lc
10,16).
Sant‘Agostino
diceva:<<Non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse
l‘autorità della Chiesa Cattolica>>
Gli errori della Chiesa del passato, tuttavia, non intaccano
la —materia di fede“, per cui, anche se i componenti della
Chiesa sono peccatori e fragili per la natura di cui sono
fatti, la —materia di fede“, cioè la Verità
che è nascosta nelle Scritture e nella tradizione
orale viene dogmaticamente espressa in modo infallibile
dalla Chiesa stessa, la quale ha ricevuto da Gesù-Dio
fatto Uomo la rivelazione totale della Verità e la
chiave d‘interpretazione dell‘Antico Testamento e di tutte
le Sacre Scritture.
La chiave che apre la mente e il cuore alla comprensione
vera delle Scritture è la —lettura Cristocentrica
e Cristologica“ di esse, cioè in vista della venuta
del Signore e Salvatore Gesù.
Per quanto riguarda l‘autenticità delle Scritture
e i loro autori, la Chiesa insegna da sempre che tutta la
Bibbia è parola di Dio messa per iscritto sotto l‘azione
dello Spirito Santo, scritta e filtrata dalla cultura, dalla
mentalità,dai generi letterari, dai modi di intendere
e di esprimersi consueti dell‘epoca di chi scrive, per cui
ogni racconto ha un messaggio spirituale attuale e valido
indipendentemente dal modo con cui esso viene esposto.
Il
Vecchio e il Nuovo Testamento sono talmente complementari,
connessi e congiunti tra loro che non possono sussistere
singolarmente, ma si illuminano a vicenda ed entrambi contribuiscono
alla salvezza delle anime, pertanto il Nuovo Testamento
deve essere letto alla luce dell‘Antico, e l‘Antico in funzione
del Nuovo.
Le
incongruenze che possiamo riscontrare tra l‘Antico e il
Nuovo Testamento sono dovute al fatto che il Dio che ha
parlato ad Abramo, a Mosè, fino all'ultimo dei profeti
è un Dio che si rivela pian piano, col passare del
tempo, per preparare la venuta del Messia, il Suo Figlio
Unigenito.
Dopo il peccato originale di Adamo ed Eva, Dio ha rivelato
sè stesso un po' per volta: difatti, per esempio,
prima era normale l'incesto, ma poi il Signore, ha fatto
capire che era male... oppure un altro esempio: prima il
popolo d'Israele pensava che anche gli dèi delle
popolazioni vicine fossero veri, fino a quando il profeta
Isaia non afferma con forza che solo il Dio d'Israele è
DIO e non ve ne
sono altri, affermando così che gli dèi delle
altre popolazioni erano solo statue che "hanno orecchi,
ma non odono; hanno occhi e non guardano; ecc..." condannando
così l'idolatria e proponendo l'adorazione all'Unico
Vero Dio che, poi, si è manifestato in pienezza nella
Persona del Figlio Gesù, completando la rivelazione
della salvezza nella morte e risurrezione del Figlio.
LE
STATUE
Il
divieto di fabbricare statue e immagini (Lv 19,4; Es 34,17)
era valido fino alla venuta di Gesù perché
Colui davanti al Quale bisognava coprirsi la faccia, il
Dio del Cielo e della Terra, non poteva essere raffigurato
attraverso sembianze umane né animali, per cui ogni
raffigurazione di Dio era vietato fino a quando Dio stesso
non decide di manifestarsi totalmente nella Immagine del
Figlio Suo Gesù.
Dio ha voluto spontaneamente prendere sembianze umane nel
Figlio Unigenito, dunque ogni raffigurazione artistica del
Figlio non è altro che accettare e accogliere la
Rivelazione che Dio ha dato di Sé stesso incarnandosi
in Gesù Cristo.
Gesù è la prima Icona di Dio: <<Egli
[Gesù] è l‘immagine visibile del Dio invisibile>>
(Col 1,15)
L‘atteggiamento di —adorazione“ viene spesso confuso con
la —venerazione“. L‘adorazione spetta solo a Dio Trinità,
e l‘adorazione perfetta che Gesù stesso domanda è
quella in Spirito e Verità; mentre la venerazione
è un atteggiamento di rispetto, timorato e casto
verso la Madonna e i santi e verso le immagini che li rappresentano
e raffigurano. Venerando l‘immagine non si adora la materia
dell‘icona (pietra, legno, pittura, ecc…) ma si esprime
l‘amore e l‘affetto verso i personaggi raffigurati. Il —Catechismo
della Chiesa Cattolica“ (CCC n° 2132) afferma: —chi
venera l‘immagine, venera la realtà di chi in essa
è riprodotto“ e —gli atti di culto non sono rivolte
alle immagini considerate in se stesse, ma in quanto servono
a raffigurare il Dio incarnato“. Inoltre l‘immagine ci aiuta
al raccoglimento interiore, alla meditazione dei misteri
della nostra salvezza, quali appunto l‘incarnazione di Gesù,
la sua morte, la resurrezione.
LA LEGGE NEL NUOVO E NEL VECCHIO TESTAMENTO
Per
quanto riguarda il discorso della legge mosaica in contrapposizione
alla legge —dell‘amore“ proposta da Gesù, occorre
ancora una volta riflettere sulla vera identità di
Dio che si rivela passo dopo passo, fino ad una rivelazione
totale nel Suo Figlio Gesù.
La legge non è abolita nel NT ma portata a compimento
da Gesù che, con la sua divina persona, —compie la
legge“, cioè la completa e la perfeziona, non perché
fosse nata imperfetta, ma la conoscenza della legge e la
sua comprensione era imperfetta, poiché non era stata
ancora riversata sul mondo la Grazia di Cristo. L‘insieme
di norme e prescrizioni esteriori (più di 600 !!)
che non danno salvezza, sono state sostituite dalla fede
in Cristo, ma la legge eterna dell'amore,
la legge dei comandamenti di Dio non sono stati toccati
e valgono sempre.
Il
messaggio spirituale dei Testi Sacri passa sempre sotto
l'autorità della Chiesa, autorità esercitata
nel nome di Gesù, e sotto la visione Cristocentrica
espressa prima, ma a quei tempi non era chiaro, per cui
i patriarchi, i profeti e tutti i servi di Dio dell‘AT agivano
secondo la Volontà divina nonostante tale volontà
fosse —temporanea“ e in prospettiva di un‘alleanza perenne
(nella morte e resurrezione del Figlio).
Tutta
la Bibbia riguarda il cammino spirituale interiore di ogni
uomo e il Suo rapporto con Dio, non di altro.
Tutte le lotte e i combattimenti dell'antico testamento
non sono altro che la consapevolezza della nostra miseria
e della nostra debolezza che ci tiene imprigionati a causa
dei nostri peccati, ma che con l'aiuto della Grazia di Dio
riusciamo a venirne fuori come la vittoria di un esercito
in guerra: la vera guerra avviene dentro il cuore dell'uomo,
quella divisione interiore tra Dio e il peccato: quella
è la guerra santa da fare, non contro gli uomini,
come è stato erroneamente interpretato. San Paolo,
infatti, alla fine del suo apostolato dice: <<Ho combattuto
la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato
la fede>>(2 Timoteo 4,7)
La battaglia contro le tentazioni e le seduzioni della carne
in contrasto con le esigenze dello Spirito.
L'odio che viene recepito nei confronti dei popoli avversi
al popolo eletto non è un odio razziale contro l'uomo,
ma contro il peccato che conduce alla morte: Dio benedice
coloro che odiano il peccato per restare innestati al tronco
della Grazia in Cristo Gesù!
L'opera della grazia in noi ispira l'uomo ad odiare e combattere
contro le tentazioni impure, contro le sue passioni, non
contro gli uomini. Ecco la lettura Cristocentrica e la corretta
interpretazione dei fatti narrati nell‘AT!
IL CAMMINO DI RIVELAZIONE DI DIO
Dopo
il peccato originale l'uomo ha perso tutto, anche la conoscenza
del bene è diventata imperfetta, per cui l'uomo agiva
d'istinto fino a quando il Signore, passo dopo passo, non
delineava i contorni di un comportamento e di un'etica morale
con delle leggi e prescrizioni che conducevano verso una
sorta di purificazione dell'uomo dal male che commetteva.
Il Castigo di Dio ha anche questo scopo, cioè quello
di purificare l‘uomo dalla corruzione della sua anima.
La parola CASTIGARE viene dal latino CASTUM AGERE e significa
appunto —rendere casto“, —puro“, —purificare“. Il castigo,
contrariamente a quanto si possa pensare oggi, non è
una vendetta ma un sistema pedagogico di Dio che ha l‘obiettivo
di riportare l‘uomo sulla strada della conversione e della
consapevolezza di quanto il male e il peccato possano portare
i loro frutti marci di odio e di morte nel mondo.
La Madonna a Fatima non esita ad affermare che <<Le
guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo>>.
La guerra è certamente frutto della libertà
dell‘uomo ferito e avvelenato dal peccato dell‘odio e dell‘egoismo,
ma è al tempo stesso permessa da Dio quale —purificazione“
(cioè —castigo“) per rendere consapevole l‘uomo di
quanto devastante e mortale sia la sua scelta di allontanarsi
da Dio e dalla Pace.
Prima delle leggi morali dell‘AT, il male non era tale,
cioè la legge ha definito come "male" ciò
che prima era ritenuto normale.
Il concetto di pace, ma anche gli stessi comandamenti non
hanno tutte quelle sfaccettature e quella universalità
che hanno dopo la venuta di Cristo, perchè, sì
c'era la legge, ma rimaneva una legge ancora imperfetta
perchè non completata o "compiuta" dalla
Persona di Gesù, cioè non aveva lo stesso
peso morale che ha oggi.
Pian piano il Signore ha fatto capire che il cuore della
legge era l'amore, cioè la circoncisione del cuore
(Dt 10,16), ma questi concetti continuavano ad essere alieni
al popolo di Israele fino a quando non è avvenuta
la rivelazione completa e totale di Dio all'uomo, attraverso
il Figlio Gesù.
Gli avvenimenti narrati sono fatti reali ma non significano
spiritualmente ciò che narrano, perchè la
conoscenza del bene era imperfetta!!
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice - al n°122
- che i libri dell'antico testamento, sebbene contengano
anche cose imperfette e temporanee, rendono testimonianza
di tutta la divina pedagogia dell'amore salvifico di Dio.
Cose imperfette e temporanee, come l'uccidere per Volontà
di Dio. Ma questo se appare ai nostri occhi come cosa scandalosa,
non lo era per quell'epoca storica e per la "quantità"
di rivelazione rivelata!
Tutto l'antico testamento è un crescendo continuo,
una rivelazione progressiva di Dio che si completa e si
attualizza con Gesù.
La rivelazione di Dio che è Padre amorevole si ha
solo con Gesù, non prima.
Gesù infatti dice di essere disceso dal cielo per
rivelarci chi é Dio nella Sua natura intima.
Dio amore e misericordia è un concetto da Nuovo Testamento
non da Vecchio!!
Il Dio dell'antico testamento è chiamato Il Signore
degli eserciti potente in battaglia con mano potente e braccio
teso, non Padre misericordioso, non perchè non lo
fosse da sempre, ma perchè non si era ancora rivelato
come tale. Tuttavia, ancora una volta, col passare del tempo,
Dio svela poco alla volta la sua vera identità di
Padre, che ama, che ha cura, che sorregge e nutre i suoi
figli.
Il Cantico dei Cantici, ad esempio, è il più
bel poema d‘amore esistente sulla terra, e la testimonianza
dell‘immenso amore che Dio ha per noi.
L'antico
testamento è una preparazione ad un avvenimento più
grande che sconvolgerà la storia dell'uomo e dell'universo.
Dio si rivela poco per volta all'uomo attraverso delle teofanie
legate a delle promesse, le promesse di alleanze con il
suo popolo.
Il popolo tradisce la fedeltà a Dio e, come una prostituta
(termine di paragone molto comune nell'Antico Testamento),
si getta nelle mani del peccato, degli idoli, di tutte quelle
forme di autosufficienza e di indipendenza da Dio che in
realtà non lo liberano ma lo rendono schiavo.
Ebbene, dopo innumerevoli tentativi di alleanze, sempre
infrante col tradimento, Dio promette di stipulare una nuova
ed eterna alleanza (Ez 37,26), decidendo di dare il proprio
Figlio, cioè tutto quello che ha e che è Dio
nella sua natura intima: Gesù infatti è il
Cuore di Dio, il segno della presenza di Dio.
Nel Figlio si compie così l'alleanza eterna, cioè
quell'alleanza stipulata con il popolo, ma questa volta
un‘ alleanza infrangibile, perenne e duratura, che non dipende
più dalla fedeltà del popolo, ma che dipende
dalla fedeltà di Dio stesso che, morendo sulla croce,
ha sigillato col Suo Sangue il patto d'amore e di alleanza
col Suo popolo.
Da quella croce e dal Sangue versato noi tutti abbiamo ricevuto
"grazia su grazia", cioè siamo stati giustificati
(ovvero resi giusti) dalla fede in Cristo, non più
dall'osservanza esteriore della legge come nell'Antico Testamento.
La legge dell'Amore rimane (i 10 comandamenti) ma la salvezza
viene data dalla fede, dalla fiducia, dall'accoglienza di
colui che Dio ci ha donato: Gesù.
Dio ha parlato, ed ha detto: Gesù, Suo Figlio. Non
ha altro da aggiungere.
Tutto quello che poteva dirci lo ha detto mandando il Suo
Figlio in terra: dunque la rivelazione di Dio è così
completata.
Ecco perchè le Parole del Vangelo sono Vive ed attuali,
perchè in Esse Dio continua a parlare al Suo popolo,
e da Esse scaturiscono i sacramenti che alimentano la CHIESA
di Cristo, ovvero tutti i Battezzati e, di riflesso, tutta
l'umanità.
IL COMPIMENTO DELLA LEGGE E —LA REGOLA D‘ORO“
Tutte
le leggi e tutte le profezie si COMPIONO, cioè non
che si concludono, ma si racchiudono e si incarnano tutte
nella Persona Divina di Gesù, per cui non è
più necessario essere obbligati al rispetto formale
della legge ma, nella fede in Cristo, tutta la legge automaticamente
viene rispettata e tutte le profezie vengono accolte. Infatti
san Paolo dice chiaramente che la legge non può dare
salvezza, la quale viene data invece dalla fede in Gesù,
l'unico che può dare salvezza. Da quest'affermazione
si deduce anche un'altra cosa. Se Gesù è l'unico
che può dare salvezza, allora gli altri credi e altre
religioni che non hanno Gesù per fondamento non possono
dare salvezza! Tuttavia, con la redenzione operata da Gesù,
anche tutte le altre religioni hanno avuto il beneficio
della redenzione, per cui, chi non ha mai conosciuto Cristo
ma si comporta “da cristiano”, pur appartenendo a religioni
diverse, può salvarsi, cioè chi mette in pratica
la regola d'oro, che è "fa' agli altri ciò
che vorresti fosse fatto a te", può ricevere
in eredità il Paradiso.
Ma questo non significa che si deve smettere di annunciare
il Vangelo, o che non si deve dire che solo Gesù,
Figlio di Dio incarnato morto e risorto, salva.
L'evangelizzazione dei popoli è ancora valida, è
una missione che Gesù ha dato agli apostoli.
Infatti negli atti degli apostoli Pietro afferma con forza
che "in nessun altro c'è salvezza all'infuori
di Gesù Cristo; non vi è infatti altro nome
dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito
che possiamo essere salvati" (Atti 4,12)
Pietro sembra abbastanza convinto di ciò che dice
e si rende perfettamente conto del peso e della portata
di una tale e sconvolgente affermazione, tuttavia non si
cura delle reazioni degli altri, perchè egli, avendo
ricevuto l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste, è
mosso dallo stesso Spirito di Verità.
Il compito della Chiesa e del Cristiano è quello
di dire la Verità, cioè che Dio ci salva in
Gesù e in nessun altro.
La Verità non è frutto di conquista personale,
ma è un DONO, una rivelazione dal cielo, Dio stesso
è sceso dal Cielo per dirci come stanno le cose.
Dunque il cristiano CUSTODISCE come un tesoro prezioso la
Verità che Gesù ci ha rivelato.
ESISTENZA DEL PURGATORIO
Fin dai tempi di san Paolo, attraverso i secoli, i santi
Padri e la dottrina della Chiesa ci hanno insegnato l’esistenza
del Purgatorio e la conseguente utilità di pregare
per i defunti. I passi biblici che avvalorano la dottrina
del Purgatorio sono diversi:
2Maccabei 12,39-46.
Dopo una battaglia, Giuda Maccabeo ordinò che fossero
offerti preghiere e sacrifici per i compagni morti. Raccolse
una somma di 2000 dracme d’argento e le inviò a Gerusalemme
perché lì fossero consumati sacrifici espiatori
per i compagni caduti.
<<…perché se non avesse avuto ferma fiducia
che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe vano e superfluo
pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica
ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella
morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione
era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio
espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal
peccato.>> (2Mac 12,44-46)
Anche nel nuovo Testamento ci sono vari brani che si riferiscono
all’esistenza del Purgatorio. In 1 Corinzi 3,15:
<<…ma se l’opera finirà bruciata, sarà
punito: tuttavia egli si salverà, però come
attraverso il fuoco>> … cioè un fuoco purificatore..
Matteo 12,32:
<<La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà
perdonata né in questo secolo né in quello
futuro>>
Affermando ciò Gesù dice che ci sono certi
peccati che non possono essere rimessi in questa vita e
neanche nell’altra, a differenza di altri peccati, dei quali
è possibile la remissione in questa vita e anche
nell’altra (in un “luogo”, cioè, in cui tali peccati
vengono espiati e perdonati –il purgatorio -)
LE NORME MORALI NELL’AT IN RELAZIONE AL NT
Nonostante sin dal libro del Levitico il Signore comandi
al suo popolo la santità - <<..siate santi
perché Io, il Signore, Dio vostro, sono Santo>>
(Lv 19.2), e l’amore verso il prossimo (Lv 19,18), tuttavia
la fedeltà a questa legge di amore e di santità
è realizzabile non per impegno umano ma unicamente
per opera della Grazia, che scaturirà dal Cuore trafitto
di Cristo sulla croce quale primizia del dono dello Spirito
Santo che la Chiesa riceverà il giorno di Pentecoste.
Infatti in Ez 11,19-20 leggiamo:
<<Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo
metterò dentro di loro; toglierò dal loro
petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di
carne, perché seguano i miei decreti e osservino
le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo
e Io sarò il loro Dio>>
Lo spirito nuovo promesso è appunto la pienezza dello
Spirito Santo effuso dopo la morte e risurrezione di Gesù,
per cui questa promessa di Dio è incomprensibile
al popolo fino a quando non verrà Gesù.
Vediamo come il Cuore di Cristo è il centro delle
Scritture, e le Scritture rivelano e si riferiscono al Cuore
di Cristo.
Prima della Passione le Scritture erano “chiuse”, “sigillate”
alla comprensione, e <<”oscure”. Ma la Scrittura è
stata aperta dopo la Passione, affinché coloro che
ormai ne hanno l’intelligenza considerino e comprendano
come le profezie debbano essere interpretate>> (CCC
n. 112)
Gesù stesso dopo la Sua risurrezione, apparendo agli
apostoli svela loro la lettura Cristocentrica dell’AT e
<<apre loro la mente all’intelligenza delle Scritture>>(Lc
24,45)
In conclusione, la lettura dell’AT, per quanto difficile
e misteriosa possa apparire alla nostra comprensione, deve
essere illuminata dalla Luce di Cristo il quale ci svela
l’interpretazione corretta e ci insegna a distinguerne il
senso letterale, allegorico, morale e anagogico.
Secondo un’antica strofa medievale questi 4 sensi sono così
ben sintetizzati:
La lettera insegna i fatti, l’allegoria che cosa credere,
il senso morale che cosa fare, e l’anagogia dove tendere.
(CCC n.118)
Accostiamoci, dunque, alla lettura della Sacra Bibbia, secondo
l’invito della Madonna a Medjugorje, con abbandono e fiducia
filiale verso la nostra Madre Chiesa, facendo precedere
tale lettura sempre dalla preghiera allo Spirito Santo,
affinché ci illumini sui vari sensi della Scrittura
e ci doni la conoscenza consapevole e sapiente dei misteri
della nostra fede.