Sette
passi per il digiuno
di Padre Armando
Favero
Non
partiremo a razzo nella strada verso il digiuno a pane ed acqua, che la
Regina della Pace ci chiede dal 26 Giugno 1981. Il digiuno indicatoci dalla
Regina della Pace non è un sassolino da scavalcare con un semplice passo, ma
è un masso che ha bisogno di una scala graduata. Dobbiamo prima di tutto
mettere la scala su questo masso e pian piano raggiungeremo sulla cima.
Primo
passo
Il
primo passo
consiste nel trovare delle motivazioni forti per farlo. Non faremo il
digiuno per nutrire il nostro orgoglio (“Guardate: riusciamo a fare il
digiuno che chiede la Madonna!”), ma sarà un’offerta per qualcuno che
ha bisogno di ottenere delle grazie importanti. Il problema è prima di tutto
nella nostra testa e nelle nostre convinzioni. Se ci sono motivazioni forti,
se la nostra salute è buona e normale, non ci saranno problemi quando ci
decideremo a digiunare: non girerà la testa, non ci sentiremo strani…
Il primo passo è dunque
decidersi di scalare questa montagna con delle motivazioni adeguate!…Mettere
la scala sull’ostacolo da superare!...
Tre sguardi ci
possono perciò aiutare.
Il primo
sguardo è verso il Signore che mettiamo al primo posto nella nostra vita. E’
uno sguardo che ci porta fuori di noi, ma che ci fa tornare in noi stessi
pieni di stupore e di gioia, nel constatare l’Amore di Dio per noi! Per
questo decidiamo di rispondere al Suo Amore (Pensiamo al Beato Francesco di
Fatima: che cosa lo ha determinato a fare penitenze e sacrifici? Il dolore
di Maria e la visione dell’Inferno).
Il secondo
sguardo è verso gli altri che amiamo, che hanno bisogno di noi, che
implorano il nostro aiuto, ai quali abbiamo promesso aiuto, persone che si
trovano in situazioni davvero difficili e che, come nel Buon Samaritano,
suscitano compassione. Per questo decidiamo di non dire a loro solo belle
parole (“poveretto, poveretta…”), ma di fare qualcosa di concreto per loro,
mostrando un amore vero e concreto.
Il terzo
sguardo lo rivolgiamo infine verso di noi. Quando dobbiamo fare una qualche
rinuncia, abbiamo l’impressione di “perdere” (ci manca qualcosa e ne siamo
infastiditi). In realtà con le rinunce andiamo verso una più grande libertà,
verso la conquista di un qualcosa di nuovo, verso una più piena
realizzazione.
Cerchiamo di
lavorare in questo primo passo su motivazioni valide per il digiuno e di
verificare le nostre convinzioni (fino a che punto amiamo Dio, gli altri,
noi stessi?). Quando in seguito troveremo difficile digiunare dobbiamo
tornare a verificare il punto di partenza di questo cammino, e riprendere il
filo che tesse la tela.
A te si
volge il nostro sguardo, o Signore, per trarre ispirazioni nuove per la
nostra vita.
Secondo
passo
Se vogliamo
davvero “fare il bene” dobbiamo aprirci all’amore di Dio attraverso Gesù,
lasciarci amare da Lui, fare l’esperienza forte dell’Amore di Dio per
ciascuno di noi. Allora anche il nostro digiuno scaturirà come dono
dell’Amore di Dio, e da Lui impareremo a donare con gratuità.
Il nostro
secondo passaggio continua dunque con lo sguardo rivolto a Gesù, che ci
rivela l’Amore del Padre e si svilupperà in una risposta di amore e di
gratuità.
Concretamente
in questo secondo passo contempleremo l’Amore di Gesù e ci eserciteremo
nell’offrire ogni giorno qualcosa di buono e di positivo, ma facendolo per
gratuità.
Ad esempio
diremo: “Oggi offro al Signore il caffè”, oppure: “Oggi offro la frutta…il
dolce…il vino o altre bibite…” Ma cominceremo già a cogliere la gioia che
nasce non da una rinuncia, ma da un dono, da una offerta d’amore gratuito.
E’ molto bello ricordare la parabola del mercante che trova la perla più
preziosa, per avere la quale dà tutte le altre pietre (non dunque sassolini
o cose che non gli servono più… o di cui vuole disfarsi!). Sarà un
bell’esercizio, ma cominceremo concretamente a “liberare” il cuore e
a muovere i primi passi sulla strada del “digiuno”.
Questo è
dunque un passaggio facile, ma decisivo e fondamentale per tutta la nostra
vita spirituale.
Rompiamo il ghiaccio!
Impariamo la gratuità del dono, la gratuità
dell’amore!
Da Gesù impariamo a fare della nostra vita un
dono!
Ci nutriamo
di Lui, perché Lui viva e operi in noi!
A Lui
offriamo la nostra vita, per ritrovarla centuplicata!
Con Cristo,
per Cristo e in Cristo!…
Terzo passo
Se vogliamo essere persone davvero libere, capaci di poter
fare ciò che si vuole davvero, bisogna imparare a imbrigliare tutti quei
pensieri, che “non sono secondo Dio”. Aiuta molto questo passaggio il
relativizzare quello che Satana assolutizza nella nostra mente e nel nostro
cuore, e mettere nel nostro cuore quei pensieri che “sono secondo Dio”. E’
infatti Lui che dobbiamo assolutizzare! Questo è dunque un passaggio molto
impegnativo e molto vasto, come proprio Gesù ci ha detto esplicitamente!
Come l’uomo
delle nuvole, dipingiamo nel nostro Cielo solo pensieri di bene, di bontà e
di verità! Per questo sarà proprio necessario staccarsi dalla terra, con la
lunga scala della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio!
Quarto
passo
In questo passo torniamo e completiamo il
secondo, quello che riguardava la “gratuità”.
Ma qui ci impegneremo ad assumere uno stile di
vita interiore ed esteriore, che andremo ad attingere dal Signore e
che diffonderemo attorno a noi senza stancarci. Dobbiamo lasciarci rivestire
di bontà, che è la natura stessa di Dio, ed essere come la “donna vestita di
sole”, vestita del sole dell’amore di Dio, vestita di Dio stesso. In questo
tempo diffonderemo la luce di questo “Sole Nuovo”, prima di tutto nelle
nostre famiglie e poi, faremo come i pastori i Betlemme, la diffonderemo
ovunque andremo. Le parole di Paolo apostolo possono illuminare e stimolare
la nostra vita. “Vi siete rivestiti di Cristo” (Gal. 3,27; 2 Cor. 5,2).
“Dovete rivestire l’uomo nuovo” (Ef. 4,24). “Rivestitevi dunque, come eletti
di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà,
di mansuetudine, di pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi,
scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli
altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di
tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di
Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un
solo corpo. E siate riconoscenti…” (Col. 3, 12-17).
Questo passo è davvero impegnativo perché non
riguarda solo il foro esterno, ma soprattutto il foro interno, cioè il
nostro cuore. Qui si tratta davvero di “essere” altri Gesù e non solo di
“apparire”!
Le feste e le ricorrenze sono un’ottima
occasione per vivere l’Amore di Dio e per incarnarlo fino in fondo, senza
chiuderci nei nostri egoismi. A volte può bastare fare anche solo una
telefonata…
Qui facciamo davvero un salto di qualità. Non
bastano più le nostre gambe e i nostri muscoli per superare certi ostacoli:
occorre la Grazia di Dio, occorre lasciarci rivestire della forza di Dio,
per mettere le ali ai piedi e fare quello che alla natura umana non è
possibile. Per essere autentici discepoli di Cristo, per vivere certi
Messaggi della Regina della Pace, in certi momenti della vita non è
sufficiente ragionare e neppure fare cose ragionevoli, ma occorre proprio
entrare nella dimensione soprannaturale della vita. Solo così potremo
ricostruire in noi “l’immagine e la somiglianza di Dio”.
Quinto
passo
Impariamo a
controllare le nostre parole. Può essere facile parlare, trasmettere un
messaggio.
E’ certamente
più difficile tacere e vivere. Questo passaggio ci invita a curare la
verità del nostro essere davanti a Dio. E’ proprio rimanendo con verità
davanti a Dio che impariamo a stare con verità anche davanti agli
uomini. Il 1° Agosto1985 ci suggeriva come pregare: “Per
favorire il vostro raccoglimento interiore, ripetete spesso queste parole
“La mia anima è piena di amore come il mare, il mio cuore è pieno di pace
come il fiume. Non sono santo, ma sono invitato ad esserlo”. Se penseremo
questo quando siamo davanti a Dio, penseremo la stessa cosa anche quando
siamo davanti ai nostri fratelli.
Per parlare con la vita è
importante saper tacere e saper ascoltare;
è importante saper apprendere per poter trasmettere con fedeltà e
autenticità il lieto messaggio di Dio.
Allora decidi
prima di tutto di fermarti e di scegliere chi ascoltare. E poi di ascoltare
bene per apprendere bene. E infine applicati ad imparare come far giungere
al cuore un messaggio: con la vita. Allora, il silenzio non significa vuoto
di pensiero o di parole, ma sintonia profonda con una Persona, che si
ama e che perciò si ascolta. Poi non potremo trattenere per noi le belle
cose udite che traspaiono dalla bocca e dalla vita. L’acqua del fiume di
Dio, dopo aver toccato, irrigato, dissetato e saziato il nostro cuore,
giungerà al cuore di quanti incontreremo nel nostro cammino.
In questo
quinto passo ricorda questi cinque verbi:
fa’
silenzio, ascolta, apprendi, applica nella tua vita e trasmetti l’Amore di
Dio.
Ascolta con attenzione:
per poter trasmettere con fedeltà!
Ascolta con il sorriso:
così fa chi sente una bella notizia e vuole trasmetterla!
Ascolta come un figlio:
è tuo Padre, è tua Madre che ti parlano.
Sesto passo
Per iniziare
il Digiuno in concreto…
Dopo aver compiuto i precedenti passaggi,
iniziamo oggi a prendere il largo o ad alzarci in volo.
Ci decidiamo e cerchiamo di avere buone
motivazioni. Poi inizieremo così: cominceremo a mangiare pane e acqua solo
al pranzo del Venerdì, poi passeremo anche al pranzo del Mercoledì. Lungo il
resto della giornata non prenderemo null’altro se non acqua e pane. Ma, a
colazione e a cena, mangeremo senza abbuffarci! Cominceremo anche a fare lo
stesso la sera di un Venerdì. Cercheremo di masticare molto e lentamente.
Dovremo imparare a sentire le reazioni del nostro corpo e a controllarle.A
questo proposito vorrei suggerire il libro “Guarigione e liberazione con il
digiuno” di Suor Emmanuel, ricco di spunti e tanti suggerimenti pratici,
edito dalla Shalom.
Condisci il
tempo con tanta preghiera…
Settimo
passo
Eccoci giunti
alla méta del nostro cammino verso il digiuno a pane ed acqua, che ci chiede
la Regina della Pace di Medjugorje!
Si tratta di mangiare solo pane e acqua per
tutta la giornata. La Regina della Pace non specifica la quantità, ma la
qualità del nostro nutrimento, per cui possiamo mangiare al bisogno, ma solo
pane e acqua per tutto il giorno! Certo, il pane può essere sostituito con
grissini, fette biscottate, crakers non lavorati, pane integrale, pane di
segala…, ma sempre pane! Anche l’acqua al mattino, o di giorno, soprattutto
in certi periodi dell’anno può essere sostituita con l’acqua calda o appena
tiepida, o fresca, oppure con una tisana senza limone e senza zucchero. Per
arrivare a fare l’intera giornata a pane e acqua, bisogna avere una
motivazione molto forte, direi “da disperati”, e il digiuno sarà più facile
se, almeno all’inizio, è fatto in comunione con altre persone (del gruppo,
con persone che condividono la spiritualità e anche la motivazione). Non
bisogna però insistere a oltranza, col rischio di arrivare al rifiuto
fisiologico del digiuno. E’, per questo, necessario “sentire” il proprio
corpo, ed è necessario a volte anche sospendere per un po’ il digiuno, per
rafforzare magari le motivazioni o altro, come se si dovesse fare un po’ di
convalescenza dopo un ricovero in ospedale per accertamenti impegnativi. In
tal caso si fanno i digiuni sostituitivi di cui ci ha parlato la Regina
della Pace: il digiuno dal peccato senza dubbio, ma anche il digiuno della
televisione, dell’alcool, del fumo, delle chiacchiere inutili, dei pensieri
inutili, delle spese inutili.
Diceva San Giovanni Bosco che “un’ora di
pazienza vale quanto un giorno di digiuno!” Come digiuno alternativo va
bene, purché non sia la scusa per non fare più quello a pane e acqua! Dopo
la pausa riprenderemo il digiuno. Il digiuno del Lunedì, chiesto dalla
Regina della Pace, è fatto in onore dello Spirito Santo, quello del
Mercoledì per riparare al tradimento di Giuda e anche ai nostri tradimenti,
quello del Venerdì per onorare la Passione e Morte di Gesù, e la Santa
Croce.
La Regina della Pace ci indica infine che nelle
Solennità Liturgiche il digiuno è sospeso, per cui o non si fa proprio,
oppure può essere anticipato o posticipato di un giorno. Ad esempio tutta la
Settimana da Pasqua alla Domenica in Albis è Solennità, come tutta la
Settimana dopo Natale. Infine, vi suggerisco un bellissimo libro sul
digiuno: “Digiunate col cuore”, libro postumo di P. Slavko Barbaric OFM,
libro che si può avere solo dalla ed. Mir di Medjugorje. A questo punto non
mi resta altro che augurarvi “Buon Digiuno!” come ci chiede la Regina della
Pace! Non dimentichiamo che col digiuno e la preghiera possiamo fermare
anche le guerre, possiamo ottenere tutto: ce l’ha detto Lei!… Auguri!
Il
digiuno ci rende liberi dalle dipendenze e da ogni vincolo!…
(A cura di P. Armando Favero O.M.I)