LA PREGHIERA DELLA NOTTE
In questo
capitolo vorrei insegnarvi alcune preghiere speciali di
guarigione che ci aiutano a rimanere in Gesù. Il titolo per
se stesso spiega l'essenza di questa preghiera che deve
essere fatta mentre la persona per la quale preghiamo sta
dormendo. Di certo non è un'impresa facile sapere
quando la persona alla quale vogliamo dirigere la preghiera
sta dormendo specie se questa non vive nella nostra stessa
casa; pertanto dobbiamo dire a Gesù di svegliarci quando la
persona sta dormendo in modo da non fare alcuno sforzo e
rischiare quindi di ammalarci di insonnia.
LASCIA CHE
GESU’ SI OCCUPI DEI TUOI PROBLEMI
Spesso mi
capita di incontrare suore che pur essendo buone,
osservanti, consacrate al Signore, con un grande spirito di
servizio, praticamente delle ottime religiose, vivono in uno
stato di profonda tristezza. Quando chiedo loro il perché
di quello stato mi rispondono di pregare perché questo o
quel membro della loro famiglia ha un grave problema.
Queste
risposte mi rattristano molto dal momento che un'anima
consacrata è la sposa di Cristo e se soffre è solo perché
non è capace di donare i suoi problemi all'Amato che è
Cristo stesso. Egli è lo sposo ed ha la soluzione per ogni
problema! Vive accanto a lei!
S. Agostino
dice che Dio sta più vicino a noi di quanto noi stessi lo
siamo con il nostro essere. Immagina una sposa di Gesù;
egli abita in lei e possiede ogni tesoro celeste, ogni
risoluzione possibile ed immaginabile. Racconta il tuo
problema a Gesù.
Di recente ho
avuto modo di incontrare una suora che mi raccontava che il
marito della sorella era andato via di casa per convivere
con un'altra donna. Era molto angosciata e mi chiedeva
quale preghiera poteva recitare per aiutare la sorella. In
questo specifico caso si può fare la preghiera della notte
contemporaneamente per la sorella, il marito e l'amante di
quest'ultimo.
COME FARE LA
PREGHIERA DELLA NOTTE
Come ho
accennato all'inizio del capitolo, questa preghiera si
chiama così perché si fa mentre la persona interessata sta
dormendo. Gesù stesso provvederà a svegliarci quando questa
dorme.
Se hai
problemi di insonnia non preoccuparti perché Gesù ti sveglia
e quando avrai terminato di pregare ti riaddormenterai
perché è lui che ti sveglia e che ti aiuterà a
riaddormentarti.
Si recita
mentre la persona dorme perché il fine di questa preghiera è
guarire il subcosciente della persona e il subcosciente è
sveglio quando questa sta dormendo.
La memoria di
ogni persona è divisa in due parti principali, cosciente e
subcosciente. La prima parte rappresenta solo il 10% della
memoria. Questa rimane sveglia quando la persona è sveglia
ed è quella parte che conserva tutte le cose che ci
ricordiamo, ad esempio ciò che abbiamo fatto ieri o
addirittura 50 anni fa. Quando la persona dorme questa
parte attiva si addormenta. L’altro 90% della memoria, che
conserva tutti i ricordi del passato, perché nulla viene
cancellato, si chiama subcosciente. Tutto ciò che abbiamo
vissuto viene conservato in questa parte della nostra
memoria.
Mentre la
persona dorme il subcosciente si sveglia. In questa parte
risiede tutto il male che la persona ha subito durante la
sua vita. In essa sono conservati anche i ricordi belli che
non arrecano danno. Quando la persona sta dormendo il
subcosciente si sveglia e comincia a stuzzicarla
indisponendola. S. Paolo rendendosi conto di questa realtà
dice: " ... faccio quello che non voglio fare perché il
peccato è in me".
Questo non
significa che non ci liberiamo mai dal peccato perché dopo
la confessione ne siamo liberi ma ne rimane il ricordo
doloroso che durante la notte si sveglia e attiva in noi la
parte incosciente della mente. Al nostro risveglio,
l'indomani, sentiamo uno strano senso di nervosismo.
Non ci
rendiamo conto di qual’è il vero problema. Non ricordiamo i
sogni fatti ma sappiamo solo di essere tristi. Perché?
Perché la parte incosciente durante la notte si è messa in
azione in noi producendo un grande malumore.
La preghiera
della notte ha come scopo il chiedere a Gesù di
accompagnarci nella parte subcosciente della vita della
persona che ha ricevuto del male per aiutarla a guarire dal
suo doloroso ricordo.
Facciamo un
esempio pratico: decido di pregare per la mia mamma. Invito
Gesù e gli dico: "Gesù, voglio pregare per mia madre, voglio
fare per lei la preghiera della notte. Per favore svegliami
quando lei dorme".
Durante la
notte mi sveglio e mi ricordo che ho chiesto a Gesù di
essere svegliata per pregare per mia madre.
Io sono a
conoscenza che mia madre in tenera età ha perso il papà e
questo ha causato in lei un forte dolore che ancora oggi le
procura un'immensa tristezza. La stessa tristezza l'ha
trasmessa a noi figli; pertanto decido di pregare per lei.
Può essere che
io non vivo con lei o non ho molta confidenza per chiederle
di pregare insieme. Forse ella non accetterebbe la mia
preghiera, o addirittura non crede in Dio. Tutto questo non
ha importanza, io dico a Gesù che voglio pregare per lei.
Mi sveglio e dico a Gesù: "Gesù io non so dove sta mia madre
in questo momento ma tu lo sai. Io non posso entrare nella
sua stanza perché non vivo con lei, tu però puoi farlo.
Gesù io ti presto la mia mente, il mio cuore, tutto il mio
corpo, tutto il mio essere affinché uniti preghiamo per
lei".
In questo
momento immagino Gesù che mi prende per mano e insieme
andiamo nella stanza di mia madre. Gesù entra si avvicina a
lei che sta dormendo, le mette la mano sulla testa, le bacia
la fronte, la appoggia sul suo petto e le dice: "Figlia mia,
io Gesù di Nazareth, ti amo molto, io sono il tuo Dio. Dio
mio Padre ti ama molto. Dio, mio padre, io e il tuo papà
terreno ti amiamo".
Anche se io
sapessi dove vive mia madre comunque non potrei entrare dove
ella dorme senza bussare alla sua porta e quindi
svegliarla. Con Gesù invece la cosa è diversa, posso
toccarla mentre lei continua a riposare.
Mentre mia
madre sta dormendo il suo subcosciente, che contiene il
dolore provato per la morte del suo papà, è sveglio e Gesù
già lo sta guarendo.
Nel momento in
cui Gesù si è avvicinato a lei, l'ha abbracciata,
accarezzata e le ha detto che l'amava è iniziato il processo
di guarigione perché in lei è entrato a poco a poco l'amore
di Gesù. La sua ferita era rimasta ferma a quando aveva 5
anni ed anche se oggi ne ha 50, dato che nella sua mente i
ricordi sono stati registrati in ordine cronologico, la
lacuna è rimasta al quinto anno di vita. E' come se in un
nastro di audio cassetta, al quinto minuto ci fosse un vuoto
superato il quale la registrazione riprende in modo
regolare. Fin da quel momento ella non ha più ricevuto un
abbraccio paterno ed ora Gesù ha ricolmato quel vuoto
d'amore con il suo tenero abbraccio.
E’ importante,
durante questa preghiera, pronunciare esplicitamente il nome
di Gesù di Nazareth per evitare l'intrusione del nemico
perché anche gli spiritisti entrano nella mente delle
persone accompagnati da Satana. Insieme a Gesù dobbiamo
parlare alla persona per la quale preghiamo e comunicarle
amore. E’ importante parlare dolcemente alla persona e
ripetere "Dio, mio Padre, ti ama. Io Gesù di Nazareth ti
amo......
Dovete
immaginare che Gesù abbraccia la persona, l'accosta sul suo
petto, le bacia la fronte e le parla.
Nel caso della
mia mamma Gesù potrebbe dire: "tu non sei orfana, tu hai un
papà molto buono, mio Padre Dio ti ama molto, il mio papà
Celeste ti ha prestato un papà sulla terra, (si consiglia di
dire il nome del padre), papà ti voleva bene ed è stato un
uomo speciale. Egli è stato chiamato nei cieli perché aveva
già compiuto la sua missione sulla terra. Io Gesù di
Nazareth ho promesso a tuo padre che non ti avrei lasciata
sola, io ti ho amata, per questi 45 anni, con un amore
speciale, con un amore del Padre Celeste. Tu non sei
orfana, hai tre papà, Dio, S. Giuseppe e il tuo papà
terreno. Non essere triste, mio Padre ti ama, ti amiamo, tu
sei preziosa ai nostri occhi, non sei sola, rallegrati, ti
amiamo".
Qui potrebbe
terminare la preghiera. Gesù ha riempito di amore i 50 anni
di mia madre. Al suo quinto anno di vita le ha mostrato che
non era sola, le ha mostrato che aveva due papà oltre quello
terreno e che quest'ultimo l'amava molto anche se aveva
dovuto lasciarla prima del previsto.
Gesù l'ha
abbracciata, baciata, fatta sentire importante. Egli ha
risanato la ferita sanguinante che c'era nel suo cuore
ritornando al quinto anno della sua vita. Gesù viene, non
per cancellare il dolore provato ma per guarire la ferita
che esso ha procurato. In altre parole, dalla parte
subcosciente della mente non scompare il ricordo, ma
attraverso la preghiera della notte, quel ricordo che era
doloroso, si converte in un ricordo positivo con la presenza
di Gesù. Egli con amore guida quella bimba ferita a donare
a Dio il suo papà. Egli le chiede: "Me lo restituisci, lo
portiamo a papà Dio? Tu non soffrirai perché io mi prenderò
cura di te. Mio Padre ti darà tutto quello di cui hai
bisogno e aiuterà tua madre".
Le successive
preghiere che si faranno per questa persona, consisteranno
proprio nell'aiutarla a donare il papà a Dio senza riserve:
"Figlia mia, mi permetti di portare via tuo padre? Io non te
lo tolgo. Mio padre te lo prestò e ora lo reclama, glielo
restituiamo? Io non ti lascerò sola, insieme a tuo padre,
dal cielo, ci prenderemo cura di te, perché papà ti ama
molto. Anche io, mio Padre e S. Giuseppe, ti amiamo molto,
ti amiamo di amore eterno".
DURATA E
MODALITA’
Questa
preghiera può durare 2, 3, 4, 5 minuti ma non di più.
Bisogna farla ogni notte per almeno tre settimane. E'
importante la perseveranza perché dobbiamo far conto di
voler cercare di incidere qualcosa su di un nastro
contenente già una vecchia registrazione. Non abbiamo la
possibilità di pulirlo e poi registrare ma dobbiamo, alla
presenza di Gesù, sovrapporre la stessa incisione e, con
lui, ogni cosa negativa diventerà positiva.
Durante questa
preghiera prestiamo a Gesù tutto il nostro essere, lo
invitiamo a venire con noi dove si trova la persona. Lui la
può amare in corpo ed anima e noi lo accompagniamo con lo
spirito. Preghiamo su di un'area della vita della persona
che è danneggiata. Se noi non dovessimo conoscere questa
area semplicemente limitiamoci ad offrirla a Gesù e
chiediamogli che agisca su di essa. Generalmente questa
preghiera dà buoni risultati.
Per esempio un
bambino ribelle e capriccioso che per ottenere qualche cosa
grida e scalcia a terra, può ricevere dalla mamma questa
preghiera. Quando il bambino dorme ella può avvicinarsi al
suo lettino e accarezzandolo, poggiarlo sul suo petto oppure
fare questo con l'immaginazione pregando dalla propria
stanza o da qualsiasi altro posto. Può immaginare Gesù che
lo tocca, lo abbraccia e gli dice: "tu sei il mio piccolo
tesoro. Io, Gesù di Nazareth ti amo molto perché sei un
bambino molto speciale".
Bisogna
pregare in modo tale che tutto ciò che è negativo deve
tramutarsi in positivo. E’ necessario immaginare Gesù che lo
abbraccia e gli parla con amore: "tu sei buono, dolce,
speciale. Tu ami tanto la tua mamma e il tuo papà. I tuoi
genitori sono buoni e ti vogliono bene. Anche mio Padre ti
ama. Tu sei il figlioletto di mio Padre, io sono il tuo
fratello maggiore. Noi ti abbiamo prestato un papà e una
mamma sulla terra perché tu li amassi, e tu gli vuoi tanto
bene. Abbracciali, baciali, papà e mamma ti vogliono molto
bene".
Terminata la
preghiera analizzate i risultati e vedrete la gloria di Dio.
UN RAGAZZO
RIBELLE CAMBIA VITA
Una volta P.
Dario Betancourt andò a predicare in una città del Messico e
nella casa dove l'avevano ospitato vi era un ragazzo molto
ribelle di circa 15 anni. Era dispettoso e non voleva più
studiare. I genitori erano stanchi di lui e lo volevano
affidare ad un istituto. Dopo la cena il ragazzo, che non
si era neppure seduto a tavola, andò a dormire. I Genitori
disperati chiesero aiuto a P. Dario affidando il ragazzo
alle sue preghiere. Ormai sentivano solo odio per quel
figlio e non ce la facevano più. Negli ultimi giorni aveva
sabotato l'aereo di suo padre. Aveva rubato le chiavi e
dopo aver avviato i motori era saltato da esso causando un
grave incidente.
P. Dario li
invitò a pregare con lui. Stesero le mani sul muro della
stanza del figlio immaginando che Gesù entrava nella stanza
e lo abbracciava, lo baciava e gli diceva: "Tu sei un bravo
giovane, sano, giudizioso, tu sei il migliore figlio, che i
tuoi genitori avessero potuto desiderare, sei un bravo
alunno. Papà e mamma ti amano molto, sii buono con loro,
amali. Io Gesù di Nazareth ti amo".
La preghiera
durò solo un minuto dopo di che andarono a dormire. La
mattina dopo mentre i genitori stavano facendo colazione
arrivò il ragazzo e diede loro un bacio. Fino a quel giorno
non li aveva mai baciati. Sedutosi a tavola raccontò che
aveva fatto un sogno e aveva visto i suoi genitori che
insieme a P. Dario stavano pregando per lui e gli dicevano
che era buono, che era il migliore alunno della sua scuola e
che per premiarlo lo avrebbero portato alle Maldive. I
genitori rimasero immobili, non credevano ai propri occhi.
Da quel giorno è diventato davvero un figlio esemplare e si
è laureato con i migliori voti.
UNA GIOVANE
OTTIENE BENEDIZIONI PER PIU’ MEMBRI DELLA SUA FAMIGLIA
Ho insegnato
questa preghiera in diverse parti del mondo sperimentando
sempre frutti meravigliosi. Ricordo che una volta, una
giovane mi spedì una lettera con la quale mi
raccontava che aveva fatto la preghiera della notte per
diverse persone della famiglia. La prima volta l'aveva
fatta per una zia, con la quale viveva, per farle sentire
l'amore di Gesù Cristo e perché la guarisse dalla ferita che
le aveva procurato il divorzio. Erano molti anni che ella
prendeva pastiglie per dormire. Prima di terminare la
preghiera per la seconda volta, aveva iniziato a riposare
senza dover assumere più alcuna medicina e pian piano aveva
recuperato completamente la salute e la serenità. La zia
non sapeva che la ragazza stava pregando per lei, altrimenti
non lo avrebbe accettato.
In seguito, la
giovane mi riscrisse raccontandomi che aveva pregato anche
per un nipotino che non parlava e non udiva. I medici non
riuscivano a capire cosa avesse. La mamma, prima di
concepirlo, assumeva anticoncezionali. All'inizio, la
giovane, nonostante facesse la preghiera della notte non
riusciva ad ottenere alcun risultato. Decise così di
regalare alla donna due cassette i cui titoli
rispettivamente erano: "La preghiera della notte" e "Come
conoscere se stessi". Fisicamente il bimbo non è guarito ma
spiritualmente è un bimbo pieno di Dio e la sua è una
famiglia serena.
UN PADRE SI
RENDE CONTO DELL'AMORE DEI SUOI CARI
In un'altra
occasione stavamo predicando con P. Dario in
Guatemala a 1500 giovani ai quali insegnammo la preghiera
della notte. Tra la folla vi erano due fratelli. Il loro
papà era un uomo molto difficile, beveva, trattava male la
madre e i figli e spesso la sera non tornava a casa.
Gesù conosce
le intenzioni del cuore e soccorse questi due giovani. Una
sera, rientrati a casa si misero d'accordo per fare
la preghiera della notte per il loro papà. Gesù ispirò loro
di farla alle 5 del pomeriggio, orario in cui il padre
usciva dal lavoro e generalmente andava a bere e a cercarsi
una donna. Si recarono nella stanza del padre e poggiarono
le mani sul suo guanciale dicendo: "Signore Gesù noi non
sappiamo dove si trova nostro padre in questo momento ma tu
lo sai, questa è l'ora in cui lascia il lavoro. Signore
Gesù guardalo, perdonalo, amalo. Non lasciare che cada nel
peccato e se qualche donna sta peccando con lui perdona
anche lei. Fa' che non pecchino e che si salvino."
Mentre stavano
pregando squillò il campanello, la mamma aprì e sull'uscio
della porta c'era il loro papà. Entrambi spaventati,
abbandonarono immediatamente la stanza. Il padre era
ritornato a causa di un dolore incredibile allo stomaco, e
desiderava riposare. Il giorno dopo, alla stessa ora, i due
giovani ritornarono nella stanza a pregare. Chiesero ancora
a Gesù di non farlo peccare e di perdonarlo. Dopo pochi
minuti rientrò il padre con dolori lancinanti allo stomaco,
diarrea e vomito. Trascorsero così diverse settimane e il
papà, puntualmente, intorno alle cinque, rientrava a casa
distrutto. I ragazzi compresa la manovra del Signore,
d'accordo con la madre, iniziarono a pregare affinché
quest'ultima trovasse la forza di perdonarlo. Iniziarono a
ricolmarlo di attenzioni, con tanto amore e tanta carità.
Nessuno si rallegrava per il suo stato di salute. L’uomo
non riusciva più a restare fuori di casa perché dopo il
lavoro non ce la faceva a fare niente. Trascorsi alcuni
mesi cominciò a riflettere. Sentì che non gli importava se
non poteva stare fuori in strada la sera, perché aveva una
famiglia che lo accudiva, lo coccolava e lo amava. Capì che
li aveva fatti soffrire molto e decise di chiamarli accanto
a sé per chiedere loro perdono per non essere stato capace
di valorizzare la splendida famiglia che Dio gli aveva
donato. Chiese perdono per non aver mai saputo apprezzare
l'amore dei suoi cari. Attualmente la sua è una famiglia
che vive lodando e benedicendo Iddio. Ecco a cosa serve la
preghiera della notte.
UNA
FAMIGLIA DIVISA SI RICOMIPONE
Sono andata a
predicare in un paese del Sud America dove ho conosciuto una
giovane appartenente ad una famiglia molto ricca. Ella mi
confidò che era molto triste perché i suoi genitori si erano
separati. Pensai subito che il padre avesse un'altra donna,
ma ella mi precisò che i genitori erano in età avanzata e si
erano separati perché la convivenza nella sua casa era
diventata un inferno. I genitori non si comprendevano più:
se il padre diceva bianco, la madre rispondeva nero e
viceversa. Non ce la facevano più e il padre se ne era
andato di casa. La giovane mi raccontava: "io non mi sono
sposata per prendermi cura di loro, e ora cosa faccio dato
che non vivono più insieme. Io non voglio lasciare mia madre
e neppure posso permettere che mio padre muoia da solo.
Blanca prega per me”.
Le insegnai la
preghiera della notte da fare tutti i giorni per i
genitori. Dopo alcuni mesi mi ha inviato la seguente
lettera: "Cara Blanca, grazie perché mi hai aiutato ad
alleggerire e poi a far scomparire il mio dolore.
Intercedendo davanti a Dio per i miei genitori e
insegnandomi la preghiera della notte hai permesso che nella
mia casa arrivasse una grande benedizione: i miei genitori
sono tornati insieme con grande gioia di tutti noi figli.
Ho fatto quello che mi hai insegnato. Avevo chiesto che il
Signore li riunisse il 24 di dicembre; invece è stato il 31
e così abbiamo trascorso un fine d'anno meraviglioso con la
certezza di altri cento futuri stupendi. Mio padre è
ritornato a messa dopo diversi anni. Sembra essere un altro
uomo".
UNA GUARIGIONE
FISICA
Un'altra
testimonianza che ha commosso il mio cuore è la seguente:
una giovane di circa quindici anni ebbe un incidente in moto
con il suo ragazzo e nell'urto fu scaraventata a diversi
metri di distanza. Nel cadere urtò il viso a terra
rimanendo gravemente deturpata. In ospedale ricevette tutte
le cure possibili ma il volto rimase distrutto.
A detta dei
dottori presto avrebbe perso anche i denti. Il dentista la
mandò da un suo collega per effettuare una speciale
radiografia per tentare di salvare almeno qualche dente.
Prima di procedere fu necessario aspettare che il viso le si
sgonfiasse.
Nel frattempo
la mamma incontrò un'amica alla quale raccontò il suo
dolore. Quest'ultima le parlò della preghiera della notte
consigliandole di farla per la sua figliuola. La donna non
credeva molto in Dio ma presa dalla disperazione accettò.
Iniziò la preghiera e la ripeteva diverse volte sia di
giorno che di notte. Ogni volta che vedeva la sua bambina
con il volto cosi deformato e pensava che all'età di 15 anni
avrebbe perso tutti i denti, si sentiva lacerare il cuore.
Ella cominciò a pensare a Gesù come al dentista divino,
immaginando che con le sue mani toccava le radici dei denti
di sua figlia e le guariva.
Trascorsero
alcuni giorni, il viso della ragazza si sgonfiò e potettero
quindi tornare dallo specialista per la radiografia. Quando
il dottore vide la richiesta del collega, chiese il perché
di quegli esami dato che la ragazza, secondo lui, non aveva
bisogno di alcuna estirpazione. La madre spiegò
dell'incidente e di come i denti fossero rimasti gravemente
danneggiati, ma il dottore affermò ancora una volta che la
ragazza aveva dei denti sanissimi. Per rassicurare la
madre, che si vedeva alquanto preoccupata, il dottore eseguì
le radiografie previste e le inviò al collega. Questo,
visti i risultati, dopo averli confrontati con i precedenti
rimase stupito. Realmente la ragazza aveva una dentatura
perfetta. Gesù aveva avuto compassione di quella mamma e
aveva guarito la sua bambina.
Da questa
testimonianza possiamo constatare che questa preghiera, in
casi particolari, può essere fatta anche in momenti diversi
dalla notte. Bisogna seguire i suggerimenti dello Spirito
Santo. La cosa più importante è farla con perseveranza per
almeno tre settimane. Se qualche volta, in particolare di
notte, dovesse essere saltata perché la persona non si è
svegliata o magari di giorno se ne è dimenticata, non deve
preoccuparsi perché è Gesù che guarisce e lui conosce ogni
cosa della persona alla quale è indirizzata la preghiera.
Si può continuare il giorno dopo senza porsi alcun problema.
Ricorda che
durante la stessa notte si può pregare per più persone. La
cosa essenziale è il non cambiare l'intenzione per la
persona per cui preghi. Tieni sempre presente che bisogna
sovrapporre una registrazione su di un nastro già
registrato, e quello che bisogna registrare è che Gesù ama e
guarisce.
Grazie Gesù
per il tuo amore e per le tue benedizioni, grazie perché tu
non sbagli, grazie perché sei il nostro Dio e il nostro
Signore. Tu sei stato grandioso con noi e per questo ti
lodiamo.
PREGHIERA
“Gesù, credo fermamente che Tu sai tutto, puoi tutto e vuoi
per tutti il nostro maggior bene.
Ora Ti prego, avvicinati a questo mio
fratello che si trova nel disagio e nella sofferenza.
Io ti seguo in adorazione col cuore e con il mio Angelo
custode.
Poni la Tua SS.ma mano sul suo capo, fagli sentire i
battiti del Tuo Cuore, fagli sperimentare
il Tuo ineffabile Amore, rivelagli che il Tuo Padre Divino è
anche Padre suo e che tutti e due lo
avete amato da sempre e gli siete sempre stati
vicini, anche quando lui non vi pensava e non vi amava quanto doveva.
Gesù, assicuragli che non c'è nulla da temere, e che ogni
problema e angustia si possono risolvere
col vostro aiuto onnipotente e col vostro insondabile Amore.
Gesù, abbraccialo, confortalo, liberalo,
guariscilo, specialmente in quella zona e da
quel male, da quella sofferenza di cui soffre.
Amen.
Mio Signore Gesù, grazie per il Tuo indefettibile Amore.
Grazie, perché non vieni mai meno alle Tue promesse.
Grazie per le Tue meravigliose benedizioni.
Grazie perché Tu sei il nostro Dio, la nostra vera gioia, il
nostro Tutto.
Amen!”
(Tratto dal
libro “Figli e figlie amati dal Padre” di Blanca Ruiz e
Alicia Echeverri C. – La preghiera della notte – per casi
impossibili-. Edizioni S. Michele Via S. Michele, 5
84050 Laureana Cilento (SA) te.: 0974-845342 – fax:
0974-845668)