Riflessione critica
sulle apparizioni di
Amsterdam
“La Signora di tutti i popoli”
Desideriamo pubblicare
questo documento a scopo
informativo senza porre
giudizi nei confronti
delle apparizioni di
Amsterdam, che spetta
solo alla Chiesa. E’ un
documento che ci aiuterà
a conoscere diversi
aspetti e sfumature
delle apparizioni in
questione.
La Signora di tutti i popoli
Ai sensi del Diritto
Canonico e delle
Normae de delictis
Congregationi pro doctrina
fidei, il giudizio
sull’attendibilità delle
rivelazioni private spetta,
in prima istanza, al Vescovo
Ordinario della Diocesi alla
quale appartiene il/la
veggente, mentre il giudizio
definitivo, in seconda
istanza, spetta alla
Congregazione per la
Dottrina della Fede, che è
il Supremo Tribunale
Apostolico per la Chiesa
Latina e per le Chiese
Orientali Cattoliche. Salvo
però il caso in cui il
giudizio venga deferito
direttamente alla
Congregazione la quale, come
supremo organo, ha potere il
tal senso. La Congregazione
ha competenza nei giudizi
riguardanti non solo i
cosiddetti delitti contro la
fede, cioè l’eresia,
l’apostasia e lo scisma, ma
ha anche la potestà di
giudicare tutti i componenti
dell’apparato ecclesiastico,
dai Cardinali, ai Vescovi e
ai religiosi in generale.
Ogni cattolico poi,
appartenendo di
diritto alla stirpe eletta,
al sacerdozio regale, alla
nazione santa del popolo di
Dio, in forza del proprio
battesimo che lo riveste di
un carisma spirituale,
usando della propria
ragione, ha il diritto e il
dovere di
partecipare della
funzione sacerdotale
(Catechismo della Chiesa
Cattolica, 114 e 786) e,
qualora il giudizio
definitivo non sia ancora
stato pronunciato, ha
facoltà di esercitare il
proprio discernimento per
giudicare la veridicità
delle rivelazioni private
alla luce della dottrina
della Chiesa.
Ricordato pertanto quali
siano le norme concernenti
il giudizio sulle
rivelazioni private e le
facoltà che ogni cattolico
può esercitare in tale
ambito, si riassumono le
alterne vicende che hanno
riguardato le opinioni della
Chiesa sulle apparizioni
avvenute ad Amsterdam dal
1945 al 1959, conosciute
come le apparizioni della
Signora di tutti i
popoli.
Va chiarito con tutta
evidenza che qui non si
vuole emettere un giudizio
definitivo su tali
apparizioni, giudizio che
spetta agli organi
competenti della Chiesa,
anche se un pronunciamento
negativo è già stato emesso,
ma riflettere criticamente
su diversi aspetti non
sufficientemente conosciuti
da molti.
Si riporta innanzitutto il
testo integrale della
Notificazione,
del 1974, della
Congregazione per la
dottrina della Fede,
rinvenibile sul sito
www.vatican.va.
In merito alle pretese
apparizioni e rivelazioni
della « Signora di tutti i
popoli », avvenute ad
Amsterdam, la Sacra
Congregazione per la
Dottrina della Fede ritiene
opportuno dichiarare quanto
segue:
Il 7 maggio 1956 il
Vescovo della diocesi di
Haarlem (Olanda), a seguito
di un attento esame della
causa riguardante le pretese
apparizioni e rivelazioni
della « Signora di tutti i
popoli », dichiarava che «
non constava della
soprannaturalità delle
apparizioni », e,
conseguentemente, proibiva
la venerazione pubblica
dell'immagine della «
Signora di tutti i popoli »,
come pure la divulgazione di
scritti che proponevano le
suddette apparizioni e
rivelazioni come di origine
soprannaturale.
Il 2 marzo 1957 lo
stesso Ordinario ribadiva la
sopraddetta dichiarazione,
ed il Santo Uffizio, con
lettera del 13 marzo dello
stesso anno, lodava la
prudenza e la sollecitudine
pastorale dell'Ecc.mo
Vescovo approvandone i
provvedimenti. Inoltre in
risposta ad un ricorso del
Vescovo di Haarlem del 29
marzo 1972, la S.
Congregazione per la
Dottrina della Fede, il 24
maggio dello stesso anno,
confermava la decisione già
presa al riguardo.
Ora, a seguito di
ulteriori sviluppi e dopo un
nuovo e più approfondito
esame del caso, la S.
Congregazione per la
Dottrina della Fede conferma
con la presente
notificazione la fondatezza
del giudizio già espresso
dalla competente autorità
ecclesiastica e invita
sacerdoti e laici a cessare
qualsiasi propaganda circa
le pretese apparizioni e
rivelazioni della « Signora
di tutti i popoli »,
esortando tutti ad esprimere
la loro devozione verso la
Vergine Santissima, Regina
dell'Universo (cf. Litt. enc.
Ad Caeli Reginam, AAS XXX
[1954], 625-640), con forme
riconosciute e raccomandate
dalla Chiesa.
Roma, 25 maggio 1974.
* OR 14-15 giugno
1974, 2.
Dopo tale pronunciamento la
questione avrebbe dovuto
essere stata definitivamente
chiusa, invece,
incredibilmente, nel 1996
l’Ordinario dell’epoca,
Mons. H. Bomers, concesse la
pubblica venerazione
dell’immagine della Signora
di tutti i popoli.
Quanto al carattere
soprannaturale e al
contenuto dei messaggi, non
pronunciò alcun giudizio,
ma dichiarò semplicemente
che “ciascuno è libero di
formularsi un giudizio
secondo la propria
coscienza”. Convinto in cuor
suo dell’autenticità delle
apparizioni, decise di
attendere ulteriori sviluppi
per formulare un successivo
giudizio favorevole. Va
rilevato che le apparizioni
erano cessate da quasi
quarant’anni, i suoi
predecessori e il massimo
organo competente in tale
materia della Santa Sede si
erano già sufficientemente
espressi, per cui non si
comprende che altre novità
avrebbero potuto accadere.
Le novità le portò invece il
suo successore, Mons.
Punt, che il 31 maggio 2002
dichiarò l’autenticità delle
apparizioni.
Va fatto presente che nella
sua dichiarazione il Vescovo
di Haarlem/Amsterdam non
fece alcun accenno alle
posizioni contrarie dei suoi
predecessori, né tantomeno
alla precedente
notificazione della
Congregazione per la
Dottrina della Fede.
Il suo pronunciamento è
integralmente riportato sul
sito ufficiale di questa
devozione,
http://www.devrouwevanallevolkeren.nl,
e qui se ne citano le parti
salienti.
Affermò che “nel
pieno riconoscimento della
responsabilità della Santa
Sede, è in primo luogo
compito del vescovo locale
di pronunciarsi, secondo
coscienza, sull’autenticità
di rivelazioni private che
stanno avvenendo o che sono
avvenute nella propria
diocesi”.
Nella stessa dichiarazione
informò di aver sottoposto a
teologi e psicologi i
risultati delle indagini
precedenti, genericamente
indicate come “questioni
e obiezioni”, decidendo
che “Non ci sono
fondamentali impedimenti
teologici o psicologici per
il riconoscimento
dell’autenticità
soprannaturale” e
motivando “Ho anche
richiesto, riguardo ai
frutti spirituali e allo
sviluppo successivo, il
giudizio di un certo numero
di confratelli
nell’Episcopato che
sperimentano, nelle loro
Diocesi, una forte
venerazione di Maria come
Madre e Signora di tutti i
Popoli. Considerando questi
pareri, testimonianze e
sviluppi, e ponderando tutto
questo nella preghiera e
nella riflessione teologica,
tutto ciò mi conduce alla
constatazione che nelle
apparizioni di Amsterdam c’è
un’origine soprannaturale”.
Vi è subito da obiettare
che la diffusione, anche a
livello mondiale, della
venerazione per la Signora
di tutti i popoli non pare
un motivo sufficiente per
dichiarare la veridicità di
tali apparizioni
perché, fino a prova
contraria, sono le pecore
che devono ubbidire al loro
pastore e non viceversa
e un Vescovo cattolico
non esprime un’opinione
piuttosto che un’altra a
seconda di come voglia il
popolo ma secondo le Leggi
del Signore e la dottrina
della Chiesa.
Infatti, a questa stregua,
visto che in Olanda sono
state legalizzate le nozze
tra gay, Mons. Punt dovrebbe
benedirle concedendo anche
l’Eucarestia, che quelli
pretendono con schiamazzi di
popolo, e accordarla altresì
a conviventi, divorziati,
omosessuali praticanti e a
tutti gli irregolari che in
quel Paese contestano
fortemente l’ortodossia
romana (info in web).
Certo è che, all’indomani
della chiusura del Concilio
Vaticano II, negli anni
settanta in Olanda una
quantità enorme di sacerdoti
si spogliarono dell’abito
ecclesiastico e proprio in
quella Nazione negli ultimi
quarant’anni si è diffusa
una scristianizzazione e
conseguente secolarizzazione
che ha provocato grandi
problemi e sofferenze alla
Chiesa Cattolica, tanto da
diventare oggi una nuova
terra di missione. E già nel
1985 il viaggio di Giovanni
Paolo II trovò tali ostilità
che a Utrecht dovette
intervenire la polizia per
tenere a bada i
manifestanti.
Ma anche per quanto concerne
gli sviluppi spirituali
successivi alle apparizioni
di Amsterdam, citati dal
Vescovo nella sua
dichiarazione come prova
della loro autenticità, vi
sono state devianze e abusi
come il “The Community of
The Lady of all Nations” del
Quebec, Comunità scomunicata
dalla Congregazione per la
Dottrina della Fede nel 2007
(info in web) . Va detto,
per completezza di
informazione, che
l’Ordinario ne prese subito
le distanze chiarendo
ufficialmente che tale
Comunità non aveva
alcun’attinenza con la
devozione da lui approvata.
In questa confusione di
condanne e di conferme, è di
tutto diritto provare a
capire le ragioni per cui
due Vescovi e la
Congregazione per la
Dottrina della Fede
dichiararono non
soprannaturali le
apparizioni della Signora di
tutti i popoli.
La Veggente
Ida Peerdeman era una bella
diciottenne di Amsterdam,
educata alla religione
cattolica, quando iniziò ad
avere delle tremende
vessazioni e possessioni
diaboliche che la
tormentarono per una ventina
d’anni e che producevano
nella sua abitazione
fenomeni avvertibili anche
dai familiari. Era seguita
da un Padre Domenicano,
Padre Frehe, che fu il suo
direttore spirituale fino
alla sua morte avvenuta nel
1967 e che la sottoponeva ad
esorcismi senza risultati.
Negli anni quaranta,
perdurando le manifestazioni
diaboliche, la donna ebbe
visioni profetiche
riguardanti sia avvenimenti
di guerra sia la caduta del
nazismo e del fascismo,
finché un giorno accadde
qualcosa di assolutamente
inaspettato.
Nel suo racconto tratto dal
sito ufficiale della
devozione (cfr. sopra),
leggiamo che il 25 marzo
1945 la donna era nella sua
casa, presenti le sue
sorelle e il Padre
domenicano, quando si sentì
attrarre fortemente a
recarsi in un’altra stanza.
Lì vide un “mare di luce
e un vuoto profondo” dal
quale comparve “una
figura femminile che
indossava un lungo abito
bianco con una cintura. Era
in piedi con le braccia
aperte, i palmi delle mani
rivolti verso di me”. La
figura iniziò a parlare e
ordinò a Ida di ripetere
quello che avrebbe detto.
“Le mie sorelle e Padre
Frehe si erano raccolti
attorno a me. Sentii Padre
Frehe dire: ‘Ma che fa,
adesso diventa anche santa’.
Quando iniziai a parlare
disse a mia sorella Truus:
‘Presto, scrivi ciò che
dice!’. Mia sorella non ne
aveva voglia, lo trovava
stupido. Ma Padre Frehe
ripetè: ‘Scrivi!’ Dopo che
avevo ripetuto alcune frasi,
udii Padre Frehe dire:
‘Ascolta, domanda chi è’. E
così le chiesi: ‘Lei è
Maria?’. La figura rispose
sorridendo: ‘Mi chiameranno
Signora, Madre’. Dicendo
‘Signora’, chinò leggermente
la testa verso di me.
Ripetei quindi: ‘Mi
chiameranno Signora, Madre’.
Udii Padre Frehe dire:
‘Signora? Non l’ho mai
sentito, Signora?’. Tanto
lui che mia sorella, che
stava scrivendo tutto,
risero sonoramente”.
Quello che va rilevato è che
Padre Frehe
precedentemente all’inizio
delle apparizioni non aveva
dichiarato la Peerdeman
liberata dalla possessione
diabolica che la tormentava,
tant’é che la sua prima
reazione, come lei stessa
riferì, fu la frase “Ma
che fa, adesso diventa anche
santa” e
non lo disse per lo stupore
bensì per scherno, infatti
quando sentì che
l’apparizione si definiva “Signora”
scoppiò a ridere insieme
alla sorella di Ida.
Insomma l’apparizione venne
accolta con incredulità e
ironia e non può non
meravigliare che la Madre
del Signore sia apparsa
senza che la Sua presenza
fosse avvertita, seppur
invisibilmente, da un uomo
di Dio come il religioso
domenicano Padre Frehe.
Il nocciolo di tutta la
questione in merito alla
veridicità o meno di queste
apparizioni sta nel racconto
di questo inizio. Non si può
dubitare che sia tutto vero,
ma il problema è chi fosse
realmente il personaggio
presentatosi a Ida.
La Peerdeman nel suo
racconto affermò “Stavamo
discutendo animatamente
quando, d’improvviso, oggi
ancora non so come, fui
attratta nell’altra stanza.
Guardai e d’un tratto vidi
giungervi una luce. Pensai:
da dove viene, e che strana
luce è mai questa? Mi alzai
e dovetti muovermi verso
quella luce.”
Il sentirsi attrarre
irresistibilmente in un
luogo, senza saperne la
ragione, contrasta con la
libertà che comunque, anche
nelle apparizioni, Dio
lascia agli uomini, come è
dimostrato in tutta la
storia della salvezza, dalla
Genesi in poi.
Questa incapacità di Ida
ad opporsi a forze occulte
che la costringevano ad
agire contro la sua volontà
si ripeterono, come
nell’apparizione del 31
maggio 1957 quando alla
veggente era stato proibito
dal suo confessore, Padre
Frehe, di recarsi a pregare
nella cappella di S.
Tommaso. Questo il suo
racconto: “Alle tre nella
cappella!” Suonò come un
comando. Tornai allora a
casa. Dato che P. Frehe non
mi aveva proibito di andare
in chiesa nel pomeriggio,
andai nella chiesa di S.
Tommaso. Dapprima non
osavo entrare, ma poi è
stato come se qualcuno mi
spingesse, come se una
specie di vento o una forza
mi facesse entrare in
chiesa.”
Diversa è la forte
attrazione che hanno sempre
provato i privilegiati delle
apparizioni mariane,
giudicate vere dalla Chiesa,
verso i luoghi dove sapevano
che la Madonna sarebbe
riapparsa. E ancora oggi,
per esempio, la grotta di
Massabielle esercita un
fortissimo richiamo per
chiunque si rechi a Lourdes.
Le apparizioni
Diversamente per come
accaduto in tutte le
apparizioni, dichiarate
vere, che si sono ripetute
per un certo numero di
volte, dopo quel primo
episodio la Signora prima di
dileguarsi non informò se e
quando sarebbe ritornata e
neppure lo fece mai in
seguito, infatti
compariva e scompariva
all’improvviso, senza alcuna
regolarità di giorni, mesi o
anni.
Quindi, a differenza
dalle apparizioni approvate,
non veniva attesa dalla
veggente nel raccoglimento
della preghiera,
eventualmente insieme ad
altre pie persone.
Durante tali visioni la
Peerdeman descrisse, non
è chiaro ma sembrerebbe
nell’immaginazione, di
essere stata portata dalla
Signora ora in un luogo ora
in un altro ed ella stessa
non capiva bene dov’era.
Insieme a ciò le venivano
mostrate delle immagini che
la veggente definiva
“strane”. Così come
ermetiche e incomprensibili
erano le parole che il
personaggio pronunciava nel
mostrarle le scene che
accadevano. Tali scene
potevano riguardare episodi
e personaggi del passato,
oppure essere riferite ad
avvenimenti che, non
fornendole la Signora alcuna
spiegazione, ella
interpretava come fatti
ancora da accadere.
Inoltre, insieme a ciò che
le veniva mostrato, Ida
era costretta ad avvertire
fenomeni fisici sgradevoli
come le fortissime
stanchezze da cui era
assalita durante le
apparizioni, oppure a vivere
stati d’animo come
un’opprimente tristezza e,
anche se raramente,
un’inaspettata allegria.
Il tutto era sempre voluto e
pilotato dalla volontà della
Signora, che la
costringeva anche a
sollevare o a reggere croci,
travi o altri oggetti
pesantissimi fino a farle
provare dolori atroci.
Oltre a ciò le imponeva
comandi ai quali la
Peerdeman non poteva
sottrarsi quali “Ascolta
attentamente!”, “Guarda
bene!”, “Leggi!”, “Tienilo
bene a mente!”, “Avverti!”,
“Riferisci!”, “Diffondi!”
“Ti ordino di farlo!”
(info in sito)
Quella figura femminile
sarebbe la stessa che il 18
febbraio 1858 si rivolgeva
con dolcezza alla piccola e
ignorante Bernadette
domandandole “Volete
avere la bontà di venire qui
per quindici giorni?”?
E che cosa sarebbe
accaduto nel frattempo alla
Santissima Vergine Maria per
cambiare in questa maniera
il suo carattere?
Tornando a quella prima
apparizione, bisogna
sottolineare che,
disobbedendo a Padre Frehe,
che le disse di domandare
chi fosse, Ida chiese al
personaggio se fosse Maria,
ma la visione non rispose
affermativamente, non le
confermò di esserlo né si
definì con qualsiasi
appellativo riconducibile
alla Madre del Signore,
anzi, non si presentò
proprio, affermando “Mi
chiameranno Signora, Madre”.
Perché la SS. Vergine
Maria, già riconosciuta
dalla Chiesa Cattolica come
Madre di Gesù e
Madre Nostra
(Catechismo, 488- 489) e
venerata con gli appellativi
più prestigiosi fra i quali
Regina del Cielo e
della terra
(Catechismo, 966) avrebbe
voluto essere chiamata con
il nome riduttivo e generico
di Signora?
E perché affermò anche
Madre,
visto che era già
riconosciuta come tale?
Del suo nome precisò solo
come sarebbe stata chiamata
in futuro, e la frase “mi
chiameranno” dà
la misura del suo
nascondersi e del celarsi
dietro a un mistero.
Inoltre nella preghiera
dettata alla Peerdeman l’11
febbraio 1951 l’apparizione
inserirà la frase “che
una volta era Maria”,
interpretata dai cultori di
questa devozione come nome
riferito a se stessa.
Nel messaggio del 2
luglio 1951, la Visione
spiegò: “Che
una volta era Maria
significa: molti uomini
hanno conosciuto Maria come
Maria. Ora però, in questa
nuova epoca che sta
cominciando, voglio essere
la Signora di tutti i
Popoli. Questo è
comprensibile a tutti”.
Per la verità non è
comprensibile proprio per
nulla, infatti in Cielo
nessuno cambia identità.
Il Catechismo della Chiesa
Cattolica ci insegna che Dio
ha creato ogni anima
singolarmente ( 366) e che
questa si riunirà al proprio
corpo alla Resurrezione dei
morti (1016).
E’ singolare che questa
apparizione non pronunciò
mai la frase “io sono Maria
Vergine”. Quando citò il
nome Maria, lo fece
come persona altra da sé,
come qualcuno del passato e
non più attuale e quasi
sempre in terza persona. Un
esempio è l’apparizione del
20 settembre 1951 “Sono
stata chiamata Miriam o
Maria. Ora voglio essere la
Signora di tutti i Popoli.”
Oppure nell’apparizione
del 6 aprile 1952 “Ella
era Maria, l’ancella del
Signore. Ora vuole essere la
Signora di tutti i Popoli.
Tutti voi, chiunque siate,
venite alla Signora di tutti
i Popoli!”
E quando Padre Frehe insisté
con Ida per sapere chi fosse
il personaggio che le
appariva, Ida ancora una
volta non le rivolse la
domanda che ci si
aspetterebbe “Tu sei la
Santa Vergine Maria?”,
ma le chiese: “Ma allora
sei tu la Signora?” Lei mi
guarda sorridendo e dice:“Il
tuo direttore spirituale
deve crederti. Dispone di
prove sufficienti. Digli
quanto segue: egli ha in sé
buone intenzioni ed amore,
anche per il suo lavoro. E
poi...”, non deve
preoccuparsi oltre. La sua
vita è ormai diretta così.
La prova gli è stata
fornita... Non posso per
adesso dire di più. Con gli
anni tutto si avvererà.
Digli questo”. (3
dicembre 1949)
Inconcepibili poi sono le
affermazioni che fa nella
penultima apparizione,
quella del 31 maggio 1958,
“Tramite il Signore
alla Signora, tramite la
Signora di tutti i Popoli al
Signore di tutti i Popoli.
Il contatto rimarrà. Metti
in guardia il clero dalle
eresie, soprattutto per
quanto concerne
l’Eucaristia! Riferiscilo al
sacrista. Digli che la
Signora gli domanda di
condurti dal Sommo
Pontefice! Ti chiedo
nuovamente: prega molto per
i sacerdoti, per nuove
vocazioni e per il
ravvedimento dei popoli, ma
sono venuta in segreto. In
segreto ritornerò a Colui
che mi ha inviata. Non
affliggerti. Non vi lascio
orfani. Verrà il Consolatore
e Soccorritore”.
Che cosa ha a che vedere
questo linguaggio sfuggente
ed enigmatico con la
limpidezza della Madre di
Gesù?
Inoltre, la Chiesa
Cattolica ha sempre
venerato, come tuttora
venera, la Madre di Dio
chiamandola Maria. Che
un personaggio dell’aldilà
avesse deciso di sopprimere
la devozione al Suo Nome è
incredibile. Sempre che,
nel suo ermetismo, volesse
indicare proprio la Madonna
e non una qualsiasi “Maria”
fra le tante trapassate a
miglior, o peggior, vita.
L’unica cosa certa è che la
visione che appariva alla
Peerdeman voleva essere
chiamata la Signora di
tutti i popoli e non le
interessava minimamente
quello che decideva la
Chiesa.
Infatti il 6 aprile 1952
disse a Ida “Devi
fare bene attenzione e
riferire ciò che ti dico
oggi. Dì ai teologi che
non sono contenta del
cambiamento della preghiera!
«Che la Signora di tutti i
Popoli, che una volta era
Maria, sia la nostra
Avvocata deve restare così».
Questo lo disse perché
inizialmente il Vescovo
aveva sollevato delle
obiezioni e aveva fatto
omettere nella preghiera la
frase “che una volta era
Maria”, ma quando gli fu
riferito questo messaggio la
frase fu nuovamente
inserita. (cfr. sito)
Per la religione
cattolica la Madonna è Madre
della Chiesa (Catechismo,
963): può fare affermazioni
tali per cui la Chiesa, sua
figlia, debba correggerla?
E perché allora a
Lourdes, al contrario, zittì
certi teologi che
polemizzavano sul
pronunciamento del dogma
dell’Immacolata Concezione,
dimostrando
inequivocabilmente che la S.
Chiesa, per mezzo di Papa
Pio IX, aveva proclamato il
vero?
Ma la Chiesa, a sua volta e
giustamente, non se ne
importò nulla di quello che
voleva la Signora di tutti i
popoli e nel 2006 la
Congregazione per la
Dottrina della Fede fece
sostituire la frase “che una
volta era Maria” con “la
beata Vergine Maria”.
Ma vi è di più. Durante la
stessa apparizione del 6
aprile 1952 aggiunse:
“Questo
tempo è il nostro tempo. Il
nuovo dogma che seguirà è
l’ultimo dogma mariano: la
Signora di tutti i Popoli
quale Corredentrice,
Mediatrice e Avvocata. Al
sacrificio della croce il
Figlio fece dono di questo
titolo a tutto il mondo.
Per voi, chiunque siete,
sono la Signora. Vengo
per dire a questo mondo in
decadenza e rovina: unitevi
tutti assieme! Voi
cristiani vi ritroverete
uniti presso la Signora di
tutti i Popoli, così come vi
ritrovate uniti presso la
croce del Figlio. Nella
comunità, nella Chiesa,
devono e dovranno avvenire
molti cambiamenti. Voi
uomini, chiunque siate,
sostenetevi e aiutatevi a
vicenda. Troverete
tutto quanto vi abbisogna
nel primo e massimo
comandamento. «Che la
Signora di tutti i Popoli,
che una volta era Maria, sia
la nostra Avvocata»”.
Questa insistenza nel voler
essere definita “che una
volta era Maria”, è però
in contraddizione con quanto
la visione affermò
nell’apparizione dell’11
ottobre 1953: “Maria, la
Signora di tutti i Popoli,
viene oggi inviata per
mettere in guardia una volta
di più il mondo...” e in
quella del 31 maggio 1955:
“La Signora dice:“Questo è
il grande favore che Maria,
Miriam, o la Signora di
tutti i Popoli, può
concedere a tutti i popoli
del mondo” (riferendosi
al fatto che sarebbe venuta
una volta all’anno in quella
data per un po’ d’anni),
oppure “Poiché il mondo
anela alla concordia per
tutto quanto lo concerne, il
Signore e Maestro vuole
portare unità spirituale ai
popoli di questo mondo.
Perciò egli invia Miriam,
ovvero Maria, quale Signora
di tutti i Popoli”. (20
settembre 1951)
Dunque prima insisteva
nel voler essere chiamata
“la Signora di tutti i
popoli, che una volta era
Maria” e negli anni
successivi si attribuiva,
come attuali, anche i nomi
di Maria e Miriam (Maria in
ebraico)?
Tornando ad analizzare il
messaggio del 16 aprile
1952, la visione fece
riferimento ad un primo e
massimo comandamento
“Il primo e il più grande
comandamento per gli uomini
è l’amore. Chi possiede
amore onorerà il suo Signore
e Maestro nella sua
creazione, il che significa
vederne la grandezza nella
sua creazione, compreso il
sacrificio. Chi possiede
amore farà agli altri uomini
tutto quanto si augura che
venga fatto a sé stesso.
L’amore è il primo e più
grande comandamento dato da
Cristo. Questo è quanto
voglio portare oggi. Questo
messaggio deve essere
trasmesso. Tu ne sei lo
strumento”. (15 agosto
1951). Già in precedenza
aveva espresso concetti
simili: L’amore è infatti
il primo comandamento! Dopo
viene la rettitudine” (1
ottobre 1949); l’amore è il
primo comandamento e
accanto, come congiunti da
un arco, vi sono la verità e
la rettitudine” (3 dicembre
1949); “.. così richiamo di
nuovo il primo e più
importante comandamento:
l’amore, l’amore verso il
prossimo”. (27 maggio 1950)
Ma Gesù non ha mai ha
indicato nel primo
comandamento un amore
“generico” dal quale
scaturirebbe l’onore da
tributare a Dio o al
prossimo e nel secondo
comandamento la verità o la
rettitudine. Gesù ha invece
insegnato: “Amerai
il Signore Dio tuo con tutto
il tuo cuore, con tutta la
tua anima e con tutta la tua
mente. Questo è il più
grande e il primo dei
comandamenti. E il secondo è
simile al primo: Amerai il
prossimo tuo come te stesso.
Da questi due comandamenti
dipendono tutta la Legge e i
Profeti”.
(Mt 22,37-40; Mc 12, 29-31)
Fa una bella differenza!
E nasce spontanea una
domanda: è mai credibile che
la SS. Vergine Maria, in
apparizioni private,
corregga Gesù, la Sacra
Scrittura, i teologi e la
Chiesa?
Le profezie
Bisogna premettere che
tutte le apparizioni
della Madre di Gesù hanno
avuto un complesso di scopi
(cfr. Vittorio Messori,
Ipotesi su Maria, Ares),
che erano, da una parte, il
confermare il popolo nella
fede e richiamarlo ai suoi
doveri verso Dio e,
dall’altra, di metterlo in
guardia su possibili
disgrazie che il mondo si
sarebbe procurato se avesse
continuato nella
disobbedienza verso il suo
Creatore.
Occorre anche chiarire
che per “generazione” si
intende la durata media di
anni che intercorrono tra la
nascita dei genitori e
quella dei loro figli e che
tale l’unità di misura
temporale corrisponde,
convenzionalmente, a circa
25 anni.
Va ricordato poi che
quando la Madonna, nelle
apparizione giudicate vere
dalla Chiesa, ha fatto delle
profezie su quello che
sarebbe potuto accadere al
mondo se non si fosse
convertito, esse si
realizzarono all’interno di
una stessa generazione:
l’anno successivo per
l’apparizione di La Salette,
un arco di 21 anni per
quelle di Fatima. E tutto
avvenne in maniera chiara e
inequivocabile.
I messaggi della Signora
di tutti i popoli, il cui
significato è definito dagli
stessi cultori di questa
devozione come “ermetico,
apocalittico, simbolico”,
spesso sono dei resoconti
dei viaggi spaziali che la
Signora faceva percorrere a
Ida e secondo i sostenitori
di questa devozione essi
dovrebbero contenere delle
profezie. Ma anche a
rileggerli a posteriori, a
parte la gran noia che se ne
ricava e il nulla di
spirituale che trasmettono,
tali visioni non sono
riconducibili a predizioni
che possano trovare sicuro
riscontro nei successivi
sessantasei anni che sono
trascorsi dalla prima
apparizione ad oggi.
Infatti le scene che si
presentavano, così come
raccontate dalla Peerdeman
stessa, indicavano tutto e
il contrario di tutto, né le
venivano spiegate
temporalmente, e la stessa
veggente ammetteva di non
capirle cercando di dare
di volta in volta una sua
interpretazione personale.
Quando poi nella realtà
accadevano certi episodi. la
Peerdeman li rapportava a
quanto la Signora le aveva
mostrato e, ancora oggi, i
fautori della loro
veridicità procedono con
questa metodologia di
interpretazione.
Per analogia, tali
profezie possono essere
paragonate a quelle di
Nostradamus della cui
opera, dopo ogni avvenimento
eccezionale che accade nel
mondo, i cultori di questo
oscuro e discusso
personaggio vanno a cercare
e a interpretare le
possibili terzine
corrispondenti.
Si porta come esempio quanto
riferito nel resoconto del
7/2/46: “Mi sembra di
trovarmi con la Signora
sulla sommità del globo
terrestre. Ella m’invita a
guardare davanti a me e vedo
nettamente la luna. Vi è
qualcosa che giunge in volo
e che scende sulla luna.
Dico: “C’è qualcosa che
arriva sulla luna”. È come
se mi librassi nell’aria.
Tutto attorno a me è cosi
strano e dico: “Una specie
di fenomeno naturale”.
La Signora non le fornì
alcuna spiegazione. E questa
sarebbe la profezia
dell’ammaraggio degli
astronauti sulla luna.
Un punto di forza dei
devoti di questa devozione è
la profezia sulla morte di
Papa Pio XII, profezia che
sarebbe la prova
più lampante
dell’autenticità dei
messaggi. (sic
nel sito).
La profezia, data 19
febbraio 1958, è così
raccontata dalla Peerdeman:
Stanotte mi svegliai con un
sobbalzo perché fui
chiamata. Erano le tre
precise. Vidi di nuovo la
luce e udii la voce della
Signora dire:“Eccomi di
nuovo. ... Ti faccio una
comunicazione, della quale
non dirai niente a nessuno,
nemmeno al sacrista e al tuo
direttore spirituale. Quando
si sarà realizzata, potrai
dire loro che la Signora te
lo aveva predetto. Ecco la
comunicazione:
Ascolta, il Santo
Padre attuale, papa Pio XII,
sarà accolto tra i nostri
quest’anno, all’inizio di
ottobre. La Signora di
tutti i Popoli, la
Corredentrice, Mediatrice e
Avvocata lo condurrà alla
gioia eterna”. Questa
comunicazione mi spaventò e
non osai credervi. La
Signora disse:“Non
spaventarti, figlia! Il
suo successore proclamerà il
dogma”.
Visto che nessuno doveva
conoscere la notizia non si
comprende che fine
spirituale avesse tale
profezia, l’unico scopo
evidentemente era quello di
dimostrare che la Signora di
tutti i popoli “prediceva il
futuro”. Infatti,
all’accadere della morte del
Papa, Padre Frehe confermò
che nella busta sigillata,
consegnatagli da Ida in
febbraio, vi era questa
informazione.
Ma fu una vera profezia?
Che Eugenio Pacelli
soffrisse sin dalla sua
giovinezza di disturbi
gastrici era noto a tutti e
tali disturbi, accompagnati
da periodi di forti dolori,
lo tormentarono per tutta la
vita. Nel 1956 la gastrite
che lo affliggeva si era
acuita a tal punto da fargli
pensare che la morte fosse
prossima, tanto che nella
notte fra il 14 e il 15
maggio di quell’anno redasse
il suo testamento (cfr.
Andrea Tornielli, Pio XII,
Mondadori, pag. 557 e seg.).
Proseguì fra miglioramenti e
ricadute fino a dover
limitare, nel 1957, le
udienze papali e a
eliminarle quasi del tutto
nel 1958. Vi è da rilevare
che nell’ambiente vaticano
fra i medici curanti del
Papa vi era anche chi
portava le notizie
all’esterno, perciò era
risaputo quali fossero le
sue condizioni fisiche,
quali i suoi spostamento fra
Roma e Castelgandolfo, quali
e quante udienze già
programmate erano state
annullate a causa
dell’aggravarsi della sua
malattia e tutti gli altri
avvenimenti che lo
riguardavano.
Sicuramente i suoi medici
curanti avevano fatto una
prognosi della malattia e
potevano sapere quanto
ancora potesse vivere, in
considerazione della tarda
età e delle sue condizioni
fisiche.
Vi è un detto francese,
all’epoca lingua ufficiale
nelle relazioni
internazionali, che
riferendosi a qualcuno
gravemente ammalato afferma
“passe pas l’hiver”,
cioè non supererà
l’inverno e lo stesso,
in quel febbraio del 1958,
avrebbe potuto dire di Pio
XII qualsiasi persona di
buon senso, senza bisogno di
essere un medico. Giova qui
richiamare quanto spiega S.
Giovanni della Croce nel
libro II della Salita al
Monte Carmelo per
discernere fra vere e false
profezie.
Ma le due profezie date
dalla Signora di tutti i
popoli nell’apparizione del
19 febbraio 1958, le più
importanti, non appaiono
convincenti: la prima
riguarda la data della morte
di Pio XII, che non avvenne
ai primi di ottobre, bensì
il giorno 9 che, a voler
esser pignoli, è un giorno
più vicino alla seconda
decade che non ai primi
giorni del mese. E a questo
proposito: come mai la Madre
di Dio, se tale era e se era
a conoscenza del futuro, non
precisò con esattezza anche
il giorno?
La seconda previsione fu
che il successore di Pio XII
avrebbe proclamato il dogma
della Signora di
tutti i popoli, che una
volta era Maria, come
Corredentrice, Mediatrice e
Avvocata.
Può darsi che la traduzione
sia stata sbagliata e che in
realtà abbia detto “uno dei
suoi successori” e non
proprio “il suo successore”,
fatto sta che a distanza
di cinquantatre anni nessuno
Papa ha ancora proclamato
tale dogma.
Può la Madre di Gesù
sapere le cose a metà o
provare ad indovinarle come
un qualunque giocatore
d’azzardo? E può sbagliare
clamorosamente una profezia
che la riguarda?
Altra profezia non
avveratasi è stata quella
del segno che avrebbe
certamente dato: “Il
segno della Signora di tutti
i Popoli sarà visto più
tardi in tutto il mondo. I
popoli devono comprenderlo
bene!” (17 febbraio
1952); “E ora il segno:
con questo titolo la Signora
di tutti i Popoli può venire
ogni anno ai suoi figli, ai
suoi apostoli, a tutti i
popoli” (31 maggio
1954). “La Signora di
tutti i Popoli può venire
ogni anno. Ha
promesso di dare il suo
segno. Ora questo segno è
dato. Ho detto: ritornerò,
ma pubblicamente” (31
maggio 1955).
Nella penultima apparizione,
non potendo
evidentemente dare nessun
segno, se la cavò
dicendo “Ora voglio
ancora dare una risposta a
tutti quelli che ti hanno
richiesto un segno”. Dicendo
ciò, la Signora mosse
compassionevolmente il capo.
“La Signora dice a tutte
queste persone: i miei segni
sono nelle mie parole. Gente
di poca fede! Siete come un
bimbo che chiede un fuoco
d’artificio e tuttavia non
vedete la vera luce e il
vero fuoco”. E la Signora
sorrise compassionevolmente.
“Voi cercate e cercate il
para-questo e il
para-quello. Anche riguardo
a ciò la Signora di tutti i
Popoli vi darà una
risposta”. E con una voce
che echeggiò fortemente
attraverso la chiesa, disse:
“È il Paraclito che opera
tutto”. (31 maggio 1957)
E infatti il segno
annunciato dalla Signora di
tutti i popoli, a distanza
di oltre mezzo secolo, non è
arrivato.
Come mai la Vergine
Maria, nelle apparizioni
approvate dalla Chiesa, ha
dato invece segni
inequivocabili della Sua
presenza? Ci si
riferisce alla fonte di
acqua miracolosa a Lourdes
e, per quanto riguarda
Fatima, come da lei
annunciato, alla roteazione
del sole il 17 ottobre 1917
e al fenomeno dell’aurora
boreale del 25 gennaio 1938,
segno dell’inizio della
seconda guerra mondiale
(Memorie di Suor Lucia,
Secretariato dos Pastorinhos,
P-2496 Fatima Codex –
Portogallo).
Il dogma
Va chiarito che il dogma,
di per sé, altro non è che
il pronunciamento, da parte
dell’autorità della Chiesa,
di una verità di fede
dichiarata definitiva e
obbligante per qualsiasi
cattolico e ha lo scopo di
far luce sulla Rivelazione
del Mistero di Cristo, che è
il fondamento della
religione cristiana.
(Catechismo, 88- 90).
Questo significa che la
dichiarazione solenne di un
dogma non aggiunge nulla
alla Rivelazione, bensì ne
svela solamente una verità.
E, perciò, attribuire a
Maria Vergine il ruolo di
Corredentrice non aggiunge
nulla, di fatto, alla
verità intrinseca che la
riguarda, in quanto non
potenzia la Sua Gloria, che
prescinde da noi, ma serve
solo a noi cristiani per
conoscerla meglio e
tributarle maggior onore.
Della profezia effettuata il
6 aprile 1952 del
dogma si è detto sopra. La
domanda che sorge spontanea
è questa: come mai ha
annunciato il mese e l’anno
della morte di Pio XII e del
dogma ha profetizzato solo
il mese e il giorno, il 31
maggio, senza specificare di
quale anno? (31 maggio
1954)
La verità è che neanche
la visione sapeva se e
quando il dogma sarebbe
stato pronunciato, dal
momento che ella stessa,
l’11 ottobre 1953, esortò il
Papa a pronunciarlo nel
corso del 1954.
Ma, essendo una
profetessa, non sapeva che
Pio XII non aveva la minima
conoscenza di queste
apparizioni?
E come mai le interessava
tanto quel dogma, mentre il
15 agosto 1950 apparve alla
Peerdeman senza fare il
minimo accenno al fatto che
da lì a pochi mesi, il 1°
novembre, sarebbe stato
proclamato quello
dell’Assunzione, di cui
quella giornata sarebbe
diventata la festa
ufficiale? E come mai
nell’apparizione dell’8
dicembre 1952 non ricordò
minimamente che era il
giorno dell’Immacolata
Concezione, festa proclamata
con un altro dogma mariano?
Va chiarito che nessuno può
affermare o negare con
certezza, prima che la
Chiesa si pronunci, se Maria
Vergine sia Corredentrice,
oltre che Avvocata, titolo
con il quale è già invocata
nella Preghiera del Salve
Regina, e Mediatrice di
tutte le Grazie, come
peraltro già la si prega. E
la Chiesa, un giorno vicino
o lontano, potrebbe
dichiarare che Maria
Vergine, Madre di Gesù,
oltre a essere l’Immacolata
Concezione e l’Assunta in
Cielo, è anche la
Corredentrice degli uomini.
Ma l’equivoco di base è
che la visione non predisse
questo a Ida Peerdeman,
bensì profetizzò che sarebbe
stato pronunciato il dogma
di Corredentrice,
Mediatrice e Avvocata della
Signora di tutti i popoli,
che una volta era Maria
e che questo dogma avrebbe
portato la pace nel mondo
(31/5/54).
Perché ciò avvenisse
occorrerebbe che la Chiesa
eliminasse il nome di Maria
da ogni rito, liturgia,
preghiera e documento che la
riguardi, comprese le
apparizioni già approvate, e
la declassasse dal ruolo che
le ha conferito di Regina
dell’Universo a quello di
Signora di tutti i popoli.
E’ mai possibile che un
dogma pronunci una verità di
fede modificando, annullando
e invalidando altre verità
precedenti?
E, se era la stessa
persona, come mai non
predisse a S. Bernadette, o
ai tre pastorelli di Fatima,
che sarebbe stato proclamato
anche il dogma
dell’Assunzione e non chiese
a nessun Papa di
proclamarlo?
In verità la Santa
Vergine a Lourdes non
pronunciò mai il termine
“dogma”: richiesta di dire
chi fosse si limitò ad
affermare che era
l’Immacolata Concezione.
L’immagine
Centrale per la devozione
alla Signora di tutti i
popoli è il quadro che ella
chiese alla Peerdeman di
farle dipingere. “La
Signora di tutti i Popoli
sta ritta nel centro del
mondo davanti alla
croce. Viene in questo tempo
con questo nome quale
Corredentrice, Mediatrice e
Avvocata. (31 dicembre
1958).
Gesù ha affermato:
E come Mosè innalzò il
serpente nel deserto, così
bisogna che sia innalzato il
Figlio dell'uomo, perché
chiunque crede in lui abbia
la vita eterna. Dio infatti
ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio
unigenito, perché chiunque
crede in lui non muoia, ma
abbia la vita eterna. Dio
non ha mandato il Figlio nel
mondo per giudicare il
mondo, ma perché il mondo si
salvi per mezzo di lui.
(Gv 3, 14-17) E anche: “Io,
quando sarò elevato da
terra, attirerò tutti a me".
(Gv 12, 32)
E’ quindi da escludersi
che la Madonna possa porsi
davanti alla croce,
addirittura coprendone con
il suo corpo l’effige,
che è insieme simbolo
del cristianesimo e della
salvezza degli uomini.
Perché è Gesù che salva,
in quanto essendo vero Dio e
vero uomo, nella unità della
sua Persona divina, è
l'unico Mediatore tra Dio e
gli uomini. (Catechismo,
480; 618; 771; 956; 1369;
1544; 1546; 2574; 2593)
La SS. Vergine potrà
anche essere proclamata un
giorno corredentrice,
ma figurativamente il suo
posto è presso la croce, non
davanti. Infatti nel S.
Vangelo è detto: La
Madonna stava presso la
croce (Gv 19,25) e
siccome la croce era stata
innalzata, stava ai suoi
piedi (Catechismo,
2618).
Il Catechismo della Chiesa
Cattolica ai numeri 969 e
970 afferma: «Difatti,
assunta in cielo, ella non
ha deposto questa missione
di salvezza, ma con la sua
molteplice intercessione
continua ad ottenerci i doni
della salvezza eterna. . .
Per questo la beata Vergine
è invocata nella Chiesa con
i titoli di avvocata,
ausiliatrice, soccorritrice,
mediatrice. La funzione
materna di Maria verso gli
uomini in nessun modo oscura
o diminuisce l’unica
mediazione di Cristo, ma ne
mostra l’efficacia. Infatti
ogni salutare influsso della
beata Vergine sgorga dalla
sovrabbondanza dei meriti di
Cristo, si fonda sulla
mediazione di lui, da essa
assolutamente dipende e
attinge tutta la sua
efficacia. Nessuna creatura
infatti può mai essere
paragonata col Verbo
incarnato e Redentore ...
così anche l’unica
mediazione del Redentore non
esclude, ma suscita nelle
creature una varia
cooperazione partecipata
dall’unica fonte».
La Madonna quindi non si
pone fra Dio e il mondo, ma
coopera con Dio per la
salvezza del mondo. Che è
tutto un altro concetto.
Ne consegue che le
affermazioni della visione
che disse alla Peerdeman
nell’apparizione del 31
maggio 1951: “Ora guarda
le mie mani e riferisci ciò
che vedi”. È come se nel
centro di ognuna delle sue
mani vi fosse una ferita,
dalla quale scaturiscono tre
raggi che s’irradiano sulle
pecore. La Signora sorride e
dice: “Questi sono tre
raggi, i raggi di Grazia,
Redenzione e Pace. Per mezzo
della grazia del mio Signore
e Maestro, per amore
dell’umanità, il Padre mandò
il Suo unico Figlio sulla
terra quale Redentore.
Ambedue vogliono ora inviare
il Santo, il vero Spirito,
il solo che può dare la
pace. Dunque: Grazia,
Redenzione, Pace. Il Padre e
il Figlio vogliono inviare
in questo tempo Maria, la
Signora di tutti i Popoli,
quale Corredentrice,
Mediatrice e Avvocata. Con
ciò ti ho dato una
spiegazione comprensibile e
chiara di questa immagine,
che è così completa”
contrastano con quanto sopra
riportato, perché
la redenzione ci è già stata
ottenuta da Gesù che è
l’unico Redentore e
Salvatore degli uomini.
Da notare poi la
contraddizione “Ambedue
vogliono ora inviare il
Santo, il vero Spirito ecc.”
e poco dopo “vogliono
inviare in questo tempo
Maria, la Signora di tutti i
Popoli”.
Ma, in fin dei conti, chi
volevano inviare il Padre e
il Figlio: il vero Spirito o
Maria, la Signora di tutti i
popoli? Oppure si doveva
intendere che lo Spirito e
Maria coincidessero?
La Signora invitò Ida a
pregare incessantemente
davanti al quadro, sul quale
lei aveva un piano
particolare, che
ovviamente non svelò,
rimandando la sua
comprensione ad un momento
successivo. (15 novembre
1951), così come
precedentemente, il 31
maggio 1951, aveva affermato
“Io prometto a tutti
quelli che pregano davanti a
quest’immagine e invocano
Maria, la Signora di tutti i
Popoli, di elargire grazie
per l’anima e per il corpo,
nella misura che vorrà il
Figlio!”
E profetizzò: “Questo
quadro dovrà andare in
Olanda, ad Amsterdam,
nell’anno ‘53. È destinato
alla nuova chiesa, la chiesa
della Signora di tutti i
Popoli.” Della Chiesa
che voleva venisse edificata
fece una descrizione
dettagliatissima, anche del
luogo in cui sarebbe sorta e
chiedendo che fosse
costruita il più presto
possibile, anzi aggiunse,
mostrando il luogo, “Dove
adesso c’è ancora erba verrà
presto la Signora di tutti i
Popoli”. (8 dicembre
1952)
Ma le cose non andarono
esattamente così. Infatti
nell’apparizione del 3
dicembre 1953, vedendo che
il quadro era ancora in
Germania, rassicurò la
veggente che era sua
intenzione di lasciarlo lì
fino all’anno successivo.
Invece dopo pochi giorni il
quadro fu effettivamente
portato ad Amsterdam. Qual
era la profezia esatta, la
prima o la seconda?
E la Chiesa, che doveva
essere costruita subito,
dopo sessant’anni è ancora
solo un bozzetto (cfr.
sito).
La preghiera
Della preghiera dettata
dalla Signora di tutti i
popoli ed associata
all’immagine si è già detto
sopra, e anche del fatto che
la Congregazione per la
Dottrina della Fede ha
modificato le parole “che
una volta era Maria” con “la
Beata Vergine Maria.
Il testo originale, dato il
10 febbraio 1952, recita
così: Signore Gesù
Cristo, Figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito
sulla terra. Fa abitare lo
Spirito Santo nei cuori di
tutti i popoli, affinché
siano preservati
dalla corruzione,
dalle calamità e dalla
guerra. Che la Signora di
tutti i popoli, che una
volta era Maria, sia la
nostra avvocata. Amen
Nel’apparizione del 31/5/51
la visione disse alla
Peerdeman “Provvedi
affinché questa breve
preghiera, nella quale si
implora fortemente la
discesa del vero spirito,
dello Spirito Santo, sia
divulgata il più presto
possibile! Questa
immagine deve andare da
nazione a nazione, da città
a città. Questo è lo scopo
dell’opera di redenzione.
Ora mi rivolgo al tuo
direttore spirituale e agli
altri collaboratori.
Riconoscete il vostro dovere
e non esitate ad eseguire
quanto ho detto!
Prometto di aiutare tutti
quelli che soffrono nello
spirito e nel corpo se
faranno la mia volontà, la
volontà del Padre”.
E qui si può obiettare che
la redenzione è già scopo
e opera di per sé, infatti è
la riconciliazione di tutta
l’umanità con Dio tramite il
sangue di Gesù versato sulla
croce (Catechismo, 517)
e si attua per noi
nel Sacrificio Eucaristico
(Catechismo, 1068; 1364;
1405).
E la richiesta “se
faranno la mia
volontà”,
seguita da “la
volontà del Padre”,
è in contraddizione con il
fiat di Maria, che
dal primo istante si è
sottomessa alla volontà del
Padre.
Nel dicembre dello stesso
anno aggiunse:
“
Gli uomini di questo
mondo devono imparare a
invocare la Signora di tutti
i Popoli, che una volta era
Maria, quale Avvocata,
affinché il mondo sia
liberato dalla corruzione,
dalle calamità e dalla
guerra. Riferiscilo ai
vostri teologi! Questo tempo
è il nostro tempo. Vieni
davanti a questa immagine e
prega!” (31 dicembre
1951)
E ancora qualche anno dopo:
“Inizia quindi la grande
opera: l’incoronazione di
Maria, la proclamazione del
dogma della Corredentrice,
Mediatrice e Avvocata. Prima
fate però che la Chiesa e i
popoli invochino Maria con
questo titolo e recitino la
sua preghiera, affinché
corruzione, calamità e
guerra siano allontanate da
questo mondo”. (11
ottobre 1953)
C’é da chiedersi come mai
il Cielo abbia fatto
attendere quasi duemila anni
per concedere questa
preghiera che allontana
corruzione, calamità e
guerra. Se
l’umanità l’avesse appresa
prima si sarebbe risparmiata
una quantità di scocciature.
Ad esempio, se l’avesse
conosciuta alla sua epoca il
santissimo Papa Pio V, invece
di chiedere alla cristianità
di pregare il Rosario, la
battaglia di Lepanto
l’avrebbe avuta vinta con
molta minor fatica. E, dal
1571 ad oggi, il 7 ottobre
sul calendario non sarebbe
dedicato alla Beata Vergine
Maria del Rosario, ma alla
Signora di tutti i
popoli, che una volta era
Maria.
Ma si può ancora rimediare:
non occorre pentirsi dei
peccati, né frequentare la
S. Messa e i Sacramenti,
tantomeno digiunare, offrire
le proprie preghiere e
sofferenze e fare opere di
bene al prossimo. E’
sufficiente rivolgersi alla
Signora di tutti i popoli. E
se poi la Chiesa pronuncerà
il dogma “La
Signora di tutti i popoli,
che una volta era Maria, è
Corredentrice, Mediatrice e
Avvocata” tutto
il mondo starà in pace fino
alla fine dei tempi.
Conclusioni
Non vi è da dubitare che Ida
Peerdeman fosse sana di
mente e che non fosse dotata
di fantasia, come appurarono
gli psicologi che la tennero
in osservazione. E neppure
si mette in discussione il
fatto che veramente dal 1945
al 1959 ebbe delle
apparizioni. Alla fine della
sua lunga vita il demonio le
impose vessazioni fisiche e
materiali pesantissime, ma
sembra che avesse mantenuto
l’equilibrio mentale fino
alla sua morte.
La domanda che ci si è
posti all’inizio resta la
stessa: chi appariva a Ida
Peerdeman?
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per ulteriori
approfondimenti:
Sito ufficiale della
devozione della Signora di
tutti i popoli:
www.devrouwevanallevolkeren.nl
Sito della Santa Sede per la
Bibbia e il Catechismo della
Chiesa Cattolica:
www.vatican.va