Le apparizioni della SS. Vergine e la Storia d’Europa
Le apparizioni della SS. Vergine, quelle giudicate vere dalla
Chiesa Cattolica, non sono mai casuali, ma si
inseriscono in una logica di interventi della Divina
Provvidenza nella storia dell’umanità, disegno che
conosce solo il Signore e la cui interezza è spesso
ignota persino agli stessi Ministri di Dio che pure le
approvano. Questo sta a dimostrare che veramente nella
Chiesa soffia lo Spirito Santo, il cui piano di salvezza
sugli uomini si riesce a comprendere integralmente solo
negli eventi storici successivi e nel tempo preciso
stabilito dalla SS. Trinità.
In questo progetto della Misericordia la Madre di Gesù si pone
come Mediatrice di Grazie e Avvocata dell’umanità,
potentissimo Intercessore e Serva del Signore, tutta a
nostro favore.
In tale ottica analizziamo il mirabile filo conduttore che
congiunge le apparizioni di Gesù a S. Margherita Maria
Alacoque e quelle della S. Vergine a S. Caterina Labouré
e ai tre pastorelli di Fatima con le Rivoluzioni
scoppiate fra il XVIII e il XX secolo.
Andiamo indietro nel tempo di quattrocento anni e inquadriamo,
brevemente, quel periodo storico. Nel 1517 erano state
pubblicate le tesi di Lutero e ne era seguita una
sanguinosa guerra di religione, che coinvolgendo ed
indebolendo tutta l'Europa, non aveva mancato d'attirare
i Turchi con guerre che avevano scatenato carestie e
pestilenze.
Negli stessi anni Enrico VIII, Re d’Inghilterra, per potersi
risposare senza il permesso della Chiesa Cattolica, di
cui fino ad allora era stato defensor fidei,
decise di staccarsi da Roma per attuare una sua riforma
protestante, proclamandosi capo della Chiesa Anglicana.
Nonostante la Chiesa, con il Concilio di Trento (1545-1563),
avesse ribadito le verità della fede mettendo in campo
quella che fu definita la Controriforma,
l’unità culturale e morale d’Europa era ormai
compromessa. E, quel che è peggio, queste spaccature
createsi all’interno del Cristianesimo avevano portato
l’uomo del XVI secolo ad una profonda crisi spirituale.
Spostiamoci ora in Francia. Per far terminare definitivamente le
guerre di religione fra i protestanti e i cattolici, nel
1638 re Luigi XIII aveva voluto la consacrazione della
Francia alla Madonna e fatto il voto solenne di
festeggiare ogni anno l’Assunzione con una processione.
Nel 1689, cinque anni dopo il fallito tentativo dei
Turchi di entrare in Vienna, sulle cui barricate, a
difendere la cristianità
si era portato persino S. Marco D’Aviano (proclamato poi Patrono
d’Europa), sul trono di Francia sedeva Luigi XIV, per i
cui fasti e l’autorità assoluta era stato denominato il
Re Sole.
In una località allora poco conosciuta,
chiamata Parey Le Monial, nel Convento delle Visitandine
viveva la Suora Margherita Maria Alacoque, la quale
riceveva le confidenze di Nostro Signore Gesù Cristo che
le mostrava le pene del Suo Sacratissimo Cuore offeso
dagli uomini e le spiegava il modo per confortarLo e
riparare.
Nella corrispondenza intercorsa dalla fine di
febbraio al 28 agosto del 1689 fra Margherita e Madre
Saumaise, la sua prima superiora e confidente, si legge
“… ecco le parole che ho inteso a proposito del
nostro re: -
Fai sapere al figlio primogenito del mio Sacro Cuore, che
come la sua nascita temporale è stata ottenuta grazie
alla devozione alla mia Santa Infanzia, allo stesso modo
otterrà la nascita alla grazia ed alla gloria eterna
attraverso la consacrazione che farà di se stesso al mio
Cuore adorabile, che vuole trionfare sul suo, e con la
sua mediazione raggiungere quelli dei grandi della
terra. Vuole regnare sul suo palazzo, essere dipinto sui
suoi stendardi, stampato sulle insegne, per renderlo
vincitore su tutti i nemici, abbattendo ai suoi piedi le
teste orgogliose e superbe, per farlo trionfare su tutti
i nemici della Santa Chiesa”.
E ancora:
“...il Padre Eterno volendo riparare alle amarezze ed
all’angoscia che l’Adorabile Cuore del Suo
Figlio divino ha sofferto nelle case dei principi della
terra attraverso le umiliazioni e gli oltraggi della sua
passione, vuole stabilire il suo impero nella corte del
nostro grande monarca, di cui vuol servirsi per
l’esecuzione del proprio disegno, che deve compiersi in
tal modo: far costruire un edificio dove sarà sistemato
un quadro del Sacro Cuore per ricevervi la consacrazione
e gli omaggi del re e di tutta la corte.“
E infine:
“…c’è ancora un’altra cosa che mi preme… che questa
devozione corra nei palazzi dei re e dei principi della
terra… servirebbe di protezione alla persona del nostro
re e potrebbe condurre alla gloria le sue armi,
procurandogli grandi vittorie. Ma non è a me che spetta
dirlo, bisogna lasciare agire la potenza di questo
adorabile Cuore”
Luigi XIV non aderì mai alla proposta, per
quanto padre La Chaise, indicato da Margherita nella sua
lettera come uno degli esecutori delle richieste di
Gesù, fosse stato dal 1675 al 1709 il suo direttore
spirituale.
Portiamoci in avanti nel tempo e spostiamoci
a Parigi. Siamo nel luglio 1830 e il giorno 27 scoppierà
quella che gli storici hanno definito la seconda
rivoluzione francese, una sanguinosa sommossa
popolare che in tre giorni scalzò dal trono Carlo V,
ultimo re borbonico, per eleggere il giacobino,
liberal-massone e anticlericale Filippo D’Orleans, con
il nome di Luigi Filippo.
Al numero 140 di Rue du Bac, pochi giorni
prima, precisamente il 18 di quel mese, la S. Vergine
apparve ad una novizia della Congregazione delle Suore
della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli il cui nome era
Caterina Laburé. Le apparirà tre volte e l’ultima, il 27
novembre di quello stesso anno, le chiederà di far
coniare una medaglia con la Sua effigie da una parte e
sul retro i Sacratissimi Cuori di Gesù e Maria.
Per le immediate guarigioni e le grazie ottenute da chi
la portava al collo verrà chiamata la Medaglia
Miracolosa.
Veniamo ora al 1917, l’anno delle apparizioni
della SS. Vergine a Fatima, durante le quali aveva
annunciato che la guerra stava per terminare ma che una
ancora peggiore sarebbe scoppiata se gli uomini
non avessero smesso di offendere Dio. La Madonna
aveva anche chiesto la consacrazione della Russia al
Suo Cuore Immacolato per scongiurare che espandesse
i suoi errori su tutta terra. Sappiamo che, pochi giorni
dopo la fine di quelle apparizioni, in Russia scoppiò la
rivoluzione bolscevica, chiamata appunto la
Rivoluzione d’ottobre.
Che cosa lega tra loro queste apparizioni? E’
la stessa Madre del Signore ad offrircene la soluzione.
Leggiamo infatti nel libro “Memorie di Suor Lucia”,
edito da Secretariato dos Pastorinhos, P-2496 Fatima
Codex – Portogallo, Imprimatur Fatimae, 1995, Seraphnus
Episc. Leir.-Fatimensis, alla pagina 233, nell’Appendice
II, quanto dice Suor Lucia dell’apparizione da lei avuta
il 13 giugno 1926:
- ... Poi la Madonna mi disse: “E’
arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre
faccia, in unione con tutti i Vescovi del Mondo, la
consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato,
promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le
anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati
commessi contro di Me, che vengo a chiedere riparazione:
sacrificati per questa intenzione e prega.”
... Più tardi, per mezzo di una comunicazione intima, la
Madonna mi disse lamentadoSi: ”Non
vollero soddisfare la Mia richiesta!... Come il Re di
Francia si pentiranno e lo faranno ma sarà tardi. La
Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo,
provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo
Padre avrà molto a soffrire.”
Con quelle parole la Madre di Dio e degli
uomini aveva ricordato come Gesù, con la richiesta a
Luigi XIV, per mezzo di S. Margherita Maria Alacoque, di
consacrare il regno di Francia al Suo Sacratissimo Cuore
voleva preservare l’Europa intera dalle terribili
conseguenze della Rivoluzione Francese.
Nel 1792 Re Luigi XVI, ormai prigioniero
nella torre del Tempio, tentò di porvi rimedio, ma ormai
era tardi: il 21 luglio dell’anno successivo fu
ghigliottinato.
Le conseguenze di quella rivolta si
protrassero per tutto il secolo successivo nell’intera
Europa procurando morti e sofferenze ingiuste,
persecuzioni contro la Chiesa Cattolica, le sue
istituzioni e i suoi Ministri e minando la fede di
molti. Particolarmente, in Francia si ebbero pestilenze,
moti interni, assedi e guerre: ecco perché la SS.
Vergine offrì la Sua Medaglia come protezione.
Veniamo al secolo appena trascorso. Nel 1983
la Russia aveva già abbondantemente sparso i suoi errori
da un confine all’altro della terra e le tensioni con il
mondo occidentale stavano toccando tale culmine da
temersi un imminente scontro nucleare.
Il 25 marzo 1984 Papa Giovanni Paolo II consacrò la Russia al Cuore Immacolato
di Maria nella forma da Lei richiesta, in comunione
solenne con l’Episcopato, davanti a migliaia di persone
e alla statua della Madonna di Fatima fatta
appositamente arrivare dal Santuario.
L’anno successivo, con la salita al potere di
Gorbaciov, il comunismo sovietico cominciò
incredibilmente a dissolversi sul piano militare ed
economico, sbriciolando il sistema sovietico come le
pietre del muro di Berlino, smantellato l’8 marzo 1989 a
cinque anni esatti dalla Consacrazione.
Il giorno 8 dicembre 1991, festa
dell’Immacolata Concezione, i presidenti di Russia,
Ucraina e Bielorussia annunciarono al mondo la
dissoluzione dell’URSS; il successivo giorno 25
dicembre, Natale di Nostro Signore, il presidente
dell’Urss Gorbaciov si dimise. Il partito comunista fu
dichiarato fuorilegge, la bandiera rossa ammainata e la
capitale Leningrado tornò immediatamente a chiamarsi S.
Pietroburgo.
Rimandiamo alle letture individuali sui
periodi citati l’approfondimento su quali siano state le
conseguenze che le riforme protestanti del XVI secolo
hanno innescato nella storia dell’umanità sino ad oggi,
a livello politico quanto sul piano filosofico ed
ideologico.
Quello che ci interessa rilevare è come Gesù
e Sua Madre abbiano sempre cercato di proteggere gli
uomini da loro stessi, invitandoli a rivolgersi a Loro
come unica Tavola di Sicurezza e come le Loro
apparizioni non siano mai casuali o generiche, né per
quanto riguarda i veggenti, né per quanto riguarda i
luoghi o i momenti storici, ma siano sempre inserite in
un più ampio disegno salvifico nel quale Dio, nella Sua
Infinita Misericordia, vuole introdurci.
Per la connessione fra la Rivoluzione
francese e le apparizioni di Lourdes, si rimanda
all’approfondimento “Perché proprio a Lourdes”
del sottotitolo “Lourdes” alla voce
“Apparizioni”.
Le Apparizioni di Rue du Bac e la Costituzione Europea
Un’ulteriore conferma che la SS. Vergine
Maria interviene nella storia d’Europa come provvidenza
per l’umanità è data dalle Sue apparizioni a S. Caterina
Laburé nel luglio 1830.
Oltre a quanto abbiamo già scritto riguardo
alla protezione offerta dalla Madonna durante la
Rivoluzione Francese con la Medaglia Miracolosa, vediamo
come nel corso dei secoli quella Medaglia sia stata un
ulteriore soccorso per l’Europa.
Dobbiamo innanzitutto ricordare che nel 2001
si costituì la Convenzione Europea, un organismo
politico che aveva la finalità di redigere la
Costituzione Europea. I 104 Commissari, che
rappresentavano i Paesi Membri e i Paesi candidati a far
parte dell’Unione, avevano il difficile compito di
stilare una Carta Costituzione che accordasse le singole
diversità e individuasse le radici comuni.
Così come la Rivoluzione Francese fu il
frutto delle ideologie illuministico-massoniche, così
alla Presidenza della Convenzione Europea fu nominato un
potentissimo massone francese che, nonostante i
solleciti e frequenti richiami di Papa Giovanni Paolo II,
si oppose con tutte le sue energie a far inserire nella
Costituzione Europea i riferimenti a Dio e alle radici
cristiane come fondamenti religiosi, culturali e sociali
degli Stati Membri.
Il rifiuto da parte di inserire queste due
verità non trova corrispondenza storica, se pensiamo che
tutti gli Stati dell’Europa centrale e occidentale per
quasi mille anni hanno fatto parte del Sacro Romano
Impero, che fu fondato nell’anno 962 d.C. e che si è
formalmente dissolto nell’anno 1806 in conseguenza della
Rivoluzione francese.
Per dovere di verità, dobbiamo anche
ricordare che in quegli stessi mille anni non vi è campo
del sapere che non si sia sviluppato grazie alla Chiesa
Cattolica: dalle scienze alle tecniche agricole, da ogni
campo dell’arte alla filosofia, dalla matematica
all’astronomia, dal diritto alle scienze finanziarie,
dalle università alle opere assistenziali,
dall’abolizione della schiavitù al principio di
uguaglianza sociale.
L’aver omesse queste verità documentate è di
una gravità assoluta, in quanto la Costituzione che
riguarda un intero Continente non può avere forza morale
se si fonda su dei falsi storici così palesi.
Ma la SS. Vergine, evidentemente, ha ricevuto
da Dio il compito di vigilare e proteggere il Continente
nel quale si è sviluppato il Cristianesimo, come si può
verificare nel sottostante articolo di Vittorio Messori,
comparso nella prima pagina del Corriere della Sera
all’indomani dell’approvazione della Costituzione
Europea: 163 anni dopo l’apparizione a S. Caterina
Laburé, esattamente nello stesso mese di luglio, nel
giorno in cui i francesi rievocano l’inizio della loro
rivoluzione.
Dall' aureola dell' Immacolata le dodici stelle
dell'Europa
La bandiera dell'Unione ispirata alla corona della
Vergine
Che sia una di quelle ironiche «astuzie della Storia» di
cui parlava Hegel? Di certo, il caso è curioso. In
effetti, giovedì 10 luglio (2003, ndr), a Bruxelles, con
solenne cerimonia è stata presentata la bozza definitiva
della Costituzione d' Europa. E' quella nel cui
preambolo non si è fatto il nome del Cristianesimo,
provocando le ben note polemiche e la protesta della
Santa Sede. Ma questa stessa Costituzione, nel definire
i propri simboli, ribadisce solennemente che la
bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a
cerchio. Ebbene: sia i colori, che i simboli, che
la loro disposizione in tondo, vengono direttamente
dalla devozione mariana, sono un segno esplicito di
omaggio alla Vergine.
Le stelle, in effetti, sono quelle dell' Apocalisse al
dodicesimo capitolo: «Nel cielo apparve poi un segno
grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i
suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».
Quella Donna misteriosa, per la tradizione cristiana, è
la madre di Gesù. Anche i colori derivano da quel culto:
l'azzurro del cielo e il bianco della purezza verginale.
Nel disegno originario, infatti, le stelle erano d'
argento e solo in seguito hanno preso il colore dell'
oro.
Insomma: anche se ben pochi lo sanno, la bandiera che
sventola su tutti gli edifici pubblici dell' Unione (e
il cerchio di stelle che sovrasta l'iniziale dello Stato
sulle targhe di ogni automobile europea) sono l'
invenzione di un pittore che si ispirò alla sua fervente
devozione mariana.
E' una storia di cui circolano versioni diverse, ma che
abbiamo ricostruito con esattezza già nel 1995, in
un'inchiesta per il mensile di Famiglia cristiana, Jesus.
La vicenda, dunque, inizia nel 1949 quando, a
Strasburgo, fu istituito un primo «Consiglio d' Europa»,
un organismo poco più che simbolico e privo di poteri
politici effettivi, incaricato di «porre le basi per un'
auspicata federazione del Continente». L'anno dopo,
anche per giustificare con qualche iniziativa la sua
esistenza, quel Consiglio bandì un concorso d' idee,
aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera
comune. Alla gara partecipò pure Arsène Heitz,
un allora giovane e poco noto designer che al tempo
della nostra inchiesta era ancora vivo e lucido, pur se
ultra novantenne.
Heitz, come moltissimi cattolici, portava al collo la
cosiddetta «Medaglia Miracolosa», coniata in seguito
alle visioni, nel 1830, a Parigi, di santa Catherine
Labouré.
Questa religiosa rivelò di avere avuto incarico dalla
Madonna stessa di far coniare e di diffondere una
medaglia dove campeggiassero le dodici stelle dell'
Apocalisse e l' invocazione: «Maria, concepita senza
peccato, prega per noi che ricorriamo a te». La
devozione si diffuse a tal punto nell' intero mondo
cattolico da fare di quella «Medaglia Miracolosa» uno
degli oggetti più diffusi, con molte centinaia di
milioni di esemplari. Ne aveva al collo una di latta e
legata con uno spago anche santa Bernadette Soubirous
quando, l'11 febbraio del 1858, ebbe la prima
apparizione della Signora, che apparve vestita proprio
di bianco e di azzurro.
Ebbene, Arsène Heitz non era soltanto uno degli
innumerevoli cattolici ad avere su di sé quella Medaglia
nata da un'apparizione, ma nutriva una speciale
venerazione per l' Immacolata. Dunque, pensò di
costruire il suo disegno con le stelle disposte in
circolo, come nella Medaglia, su uno sfondo di azzurro
mariano.
Il bozzetto, con sua sorpresa, vinse il concorso,
la cui commissione giudicatrice era presieduta da un
belga di religione ebraica, responsabile dell'ufficio
stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy, che non conosceva
le origini del simbolo, ma fu probabilmente colpito
positivamente dai colori.
In effetti, l'azzurro e il bianco (le stelle, lo
dicevamo, non erano gialle ma bianche nel bozzetto
originale) erano i colori della bandiera del neonato
Stato d'Israele.
Quel vessillo sventolò la prima volta nel 1891, a
Boston, sulla sede della «Società Educativa Israelitica»
e si ispirava allo scialle a strisce usato dagli ebrei
per la preghiera. Nel 1897, alla Conferenza di Basilea,
fu adottato come simbolo dell' Organizzazione Sionista
Mondiale, divenendo poi nel 1948 la bandiera della
repubblica di Israele.
In una prospettiva di fede è felicemente simbolica
questa unione di richiami cristiani ed ebraici:
la donna di Nazareth, in effetti, è la «Figlia di Sion»
per eccellenza, è il legame tra Antico e Nuovo
Testamento, è colei nel cui corpo si realizza l' attesa
messianica.
Anche il numero delle stelle sembra collegare
strettamente le due fedi: dodici sono i figli di
Giacobbe e le tribù di Israele e dodici gli apostoli di
Gesù.
Dunque, il giudeo-cristianesimo che ha costruito il
Continente unito in uno stendardo.
Sta di fatto che alcuni anni dopo la conclusione del
concorso d'idee, nel 1955, il bozzetto di Heitz fu
adottato ufficialmente come bandiera della nuova Europa.
Tra l' altro, a conferma dell'ispirazione biblica e al
contempo devozionale del simbolo, il pittore riuscì a
far passare una sua tesi, che fu fatta propria dal
Consiglio d' Europa.
Ci furono critiche, infatti, visto che gli Stati membri
erano all' epoca soltanto sei: perché, allora, dodici
stelle?
La nuova bandiera non doveva rifarsi al sistema della
Old Glory, lo stendardo degli Usa, dove ad ogni Stato
federato corrisponde una stella? Arsène Heitz riuscì
a convincere i responsabili del Consiglio: pur non
rivelando la fonte
religiosa della sua ispirazione per non creare
contrasti, sostenne che il dodici era, per la sapienza
antica, «un simbolo di pienezza» e non doveva essere
mutato neanche se i membri avessero superato quel
numero.
Come difatti avvenne e come ora è stato stabilito
definitivamente dalla nuova Costituzione.
Quel numero di astri che, profetizza l' Apocalisse,
fanno corona sul capo della «Donna vestita di sole» non
sarà mai mutato.
Per finire con un particolare che può essere motivo di
riflessione per qualche credente: la seduta solenne
durante la quale la bandiera fu adottata si tenne, lo
dicevamo, nel 1955, in
un giorno non scelto appositamente ma determinato solo
dagli impegni politici dei capi di Stato. Quel
giorno, però, era un 8 dicembre, quando
cioè la Chiesa celebra la festa della Immacolata
Concezione, la realtà di fede prefigurata da
quella Medaglia cui la bandiera era ispirata.
Un caso, certo, per molti. Ma forse, per altri, il segno
discreto ma preciso di una realtà «altra», in cui ha un
significato che per almeno mille anni, sino alla
lacerazione della Riforma, proprio Maria sia stata
venerata da tutto il Continente come «Regina d' Europa».
Vittorio Messori
14 luglio 2003 - Corriere della Sera
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